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Estate, tempo di vacanze. Un italiano su due al mare, +6%

ROMA - Torna la voglia di mare: è la meta di un viaggiatore su due (54%). Il desiderio

Pubblicato:11-07-2015 11:17
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:26

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ROMA – Torna la voglia di mare: è la meta di un viaggiatore su due (54%). Il desiderio di tintarella e di relax porta in spiaggia 16 milioni di italiani. E’ quanto emerge dal consueto sondaggio condotto da Confesercenti con Swg sugli italiani in occasione delle vacanze estive 2015. Dopo il calo registrato negli ultimi due anni, il 2015 segna il grande ritorno della classica vacanza al mare. Quest’estate quasi 16 milioni di italiani sceglieranno una meta balneare: si tratta di oltre un viaggiatore su due (54%), il 6% in più rispetto al 2014. Sul bagnasciuga si cercherà soprattutto tintarella e sole, motivazione indicata dal 30% di chi ha deciso di trascorrere le proprie vacanze in una località balneare; ma è forte anche il desiderio di respirare un’aria più salutare rispetto a quella cittadina, segnalato da uno su quattro (il 26%) e quello di vivere un maggiore contatto con la natura e l’ambiente (18%). Pochissimi, invece, andranno al mare per una nuotata: solo l’8% segnala la voglia di fare il bagno tra le ragioni per cui passerà le ferie sulla spiaggia.

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“La stagione è partita in sordina, ma grazie al caldo è poi andata in crescendo”, commenta Vincenzo Lardinelli, presidente di Fiba, l’associazione che riunisce gli imprenditori balneare di Confesercenti. Il dato positivo è che “questo caldo eccezionale sta portando un incremento dei consumi in bibite, gelati e pasti nei ristoranti. Mentre il negativo è rappresentato dalla crescente presenza dell’abusivismo lungo i litorali. Un fenomeno che, nonostante l’impegno delle imprese balneari e le varie direttive di contrasto varate anche recentemente dal ministero, continua a sfuggire all’attenzione delle forze dell’ordine, a danno della clientela e del commercio locale”. “Al di là della situazione contingente- conclude il Presidente di Fiba- continuiamo ad aspettare una normativa capace di garantire continuità. Siamo leader mondiali nei servizi di spiaggia ed è necessaria una regolamentazione compatibile con le normative europee, ma capace di salvaguardare questo settore di eccellenza del turismo e dell’economia italiana”.


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