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Imam sul caso Saman Abbas: “L’Islam non contempla il matrimonio combinato né la lapidazione”

Sami Salem, capo della comunità islamica della Magliana a Roma, spiega come la scomparsa della giovane pachistana non abbia nulla a che vedere con le leggi del Corano

Pubblicato:11-06-2021 14:53
Ultimo aggiornamento:11-06-2021 14:53

saman abbas
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ROMA – Continuano le ricerche per trovare Saman, la ragazza di 18 anni di origini pakistane residente in Italia a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. Non si hanno più sue notizie dal 30 aprile quando, alle 23.30, ha inviato un messaggio al suo fidanzato in cui si diceva preoccupata della situazione creatasi in famiglia e pronta a fuggire. Il padre le aveva sequestrato i documenti per evitare che scappasse dopo che si era rifiutata di sposare l’uomo che avevano scelto per lei.

Secondo il fratello minore sarebbe stata strangolata dallo zio e seppellita da qualche parte nei campi coltivati dietro casa. Nel frattempo i genitori sono tornati in Pakistan prendendo un volo il primo maggio, lo zio è scappato, probabilmente in Francia o in Svizzera, anche i cugini sono scappati, uno di loro, Ikram Ijaz è stato fermato a Nimes su un autobus in direzione Barcellona.

Su alcuni media sono comparse delle ricostruzioni secondo cui sarebbe stata uccisa “perché voleva allontanarsi dall’Islam” o ancora che sarebbe stata lapidata “perché così impone il Corano”. Abbiamo perciò deciso di intervistare Sami Salem, l’imam della Magliana a Roma, per farci spiegare se ci sono connessioni fra le leggi coraniche e questo omicidio.


La fede– ha spiegato l’Imam- è una scelta personale e nessuno può decidere al posto di un’altra persona. Quindi se Saman aveva deciso di lasciare la sua religione era libera di farlo”.

Per quanto riguarda il matrimonio combinato “non è mai stato valido nell’Islam– ha sottolineato- viene considerato nullo”. Riguardo la pratica della lapidazione per chi vuole abbandonare l’Islam l’imam è categorico “non esiste un versetto che dice questo, non è colpa della religione se per studiare l’Islam ci rivolgiamo a persone che sono ignoranti e non conoscono il Corano. Sarebbe un po’ come rivolgersi al macellaio per far operare un figlio”.

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