NEWS:

“It is not the most difficult moment, but it is the most challenging”, says Vice President of Avsi Brasil

Jacopo Sabatiello talks about fighting the pandemic in Brazil

Pubblicato:11-06-2021 14:55
Ultimo aggiornamento:11-06-2021 16:41
Autore:

Unicef_ManuelaCavadas
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

by Bianca Oliveira

SAO PAULO – In Brazil since 2007, Avsi has been working to improve the living conditions of people in situations of vulnerability or humanitarian emergency. In recent years, the Ngo has seen a major change in the country’s social context with the explosion of the Venezuelan immigrant crisis and the arrival of the Covid-19 pandemic.

I wouldn’t say it’s the most difficult moment, but it’s the most challenging, because the scenario is changing and this doesn’t happen uniformly due to the country’s structural and territorial characteristics. We work with continuous innovation and we need to be more attentive to the reality we encounter”, explains the vice president of Avsi Brasil, Jacopo Sabatiello in an interview with the Dire news agency.


In this new scenario, the Ngo began to work more with emergency and assistance actions, such as distribution of basic baskets, hygiene material and individual protection. Sabatiello highlights an important initiative with the Brazilian Fraternity for the Assistance of convicts – Fbac, which is an association that manages small prisons without the aid of weapons and police.

“We implemented 23 production cutting and sewing units, with funding from the European Union, promoting a campaign called “Humanize the sentence, valuing life”, which aimed to sensitize the population about the problem of degrading treatment in Brazilian prisons and Latin America. In contrast, the inmates produced masks that were distributed free of charge to the vulnerable population.” The project was a finalist of the Social Entrepreneur of the Year award, promoted by the newspaper Folha de São Paulo, in the mitigation category of Covid-19.

The partnership with other institutions to deal with the crisis is a major factor for Avsi, according to Sabatiello, including internationally. “Any organizations around the world are living a period and a reality they have never faced. So it’s a moment of mutual learning, we’re building innovative solutions together so that everyone can put their skills, skills and resources at the service of others”.

AVSI BRASIL AND UNICEF JOIN FORCES TO PROMOTE SAFE RETURN TO SCHOOLS


According to a recent Unicef study called “School Exclusion Scenario in Brazil – a warning about the impacts of the Covid-19 pandemic on Education”, around 5.1 million children and adolescents were denied their right to education, in November 2020 , due to the closing of schools and difficult access to remote education.

Sabatiello, stated that the length of time schools were closed has an impact on different levels. “Not only instruction, but also personal development, psychological, social skills and, in addition, for many Brazilian children and adolescents, the school is a place of protection. Therefore, we understand that children who were already vulnerable are even more now”.

Focused on ensuring a safe return of children and adolescents to schools, Unicef and Avsi Brasil started a joint work serving 39 municipalities in the Brazilian semiarid region. The project operates in the states of Pernambuco, Bahia and Ceará and will reach around 125 schools and basic health units (Ubs), with information, training and distribution of hygiene and health kits and educational materials.

“This partnership with Avsi is innovative for us. We work very focused on public policies, but at this time of pandemic it is important to be close to the communities, so we open ourselves to another type of partnership, with NGOs that have experience with local populations”, says Dennis Larsen, Unicef coordinator for the semiarid region , in an interview with the Dire news agency.

Sabatiello states that this is one of Avsi Brasil’s principles. “We understand that it is necessary to start from the local reality to promote effective resources and development. Therefore, Avsi Brasil is a local organization, but a global project”.

For Larsen, working collaboratively with new partners is the great lesson of this difficult time. “We needed to innovate to be able to take effective actions even with the distance, and in this sense the partnerships helped a lot to open new fronts.”
In Brazil, schools have not yet returned to normal activities. Each state is adopting isolation measures based on the reality of local contamination and, in many regions, return to school is subject to a maximum occupancy of 35%.

SABATIELLO (AVSI): “LA PANDEMIA È IL TEMPO DELLE SFIDE

di Bianca Oliveira

SAN PAOLO DEL BRASILE – In Brasile dal 2007, l’ong Avsi è nata per contribuire al miglioramento delle condizioni di vita delle persone che vivono in situazioni di vulnerabilità o emergenza umanitaria. Negli ultimi anni, l’organizzazione ha assistito a un grande cambiamento nel contesto sociale del Paese sudamericano, con la crisi dei migranti venezuelani e con l’arrivo della pandemia di Covid-19.

In un’intervista con l’agenzia Dire, il vicepresidente di Avsi Brasile, Jacopo Sebatiello, sottolinea che il momento attuale non è forse “il più difficile” quanto “quello più pieno di sfide, perchè lo scenario sta cambiando e questo processo non avviene in modo uniforme a causa delle caratteristiche strutturali e territoriali del Paese”. Secondo il responsabile, gli operatori della ong “lavorano innovando di continuo e hanno bisogno di stare attenti alla realtà nella quale operano”.

In questo nuovo scenario, Avsi sta lavorando di più su azioni di natura emergenziale, come la distribuzione di ceste di beni primari, di materiale per l’igiene personale e di dispositivi di protezione individuale. Sabatiello evidenzia l’importanza di un’iniziativa con la Fraternidade Brasileira de Assistência aos Condenados (Fbac), un’associazione che si occupa di gestire piccoli penitenziari senza l’utilizzo di armi e polizia.

“Abbiamo creato 23 unità produttive di sartoria con un finanziamento dell’Unione Europea, promuovendo una campagna denominata ‘Humanizar a pena, valorizar a vida’, che aveva come obiettivo quello di sensibilizzare la popolazione sulla problematica del trattamento degradante dei detenuti nelle carceri brasiliane e di tutto il Sudamerica” spiega il responsabile. “In cambio, i reclusi hanno prodotto mascherine che sono state distribuite gratis alla popolazione vulnerabile”. Il progetto è stato finalista del premio Empreendedor Social do Ano, promosso dal quotidiano Folha de São Paulo, nella categoria dedicata alle attività di mitigazione della pandemia di Covid-19.

Secondo Sabatiello, la partnership con altre istituzioni anche a livello internazionale per far fronte alla crisi sanitaria è un altro fattore che merita di essere sottolineato.
“Qualsiasi organizzazione, in tutto il mondo, sta vivendo una periodo e una realtà con le quali non aveva mai fatto i conti prima” dice il responsabile dell’ong. “E’ quindi un momento di apprendimento reciproco nel quale stiamo costruendo insieme soluzioni innovative, in modo tale che ognuno posso mettere le sue capacità, competenze e risorse a servizio del prossimo”.

AVSI E UNICEF, ALLEANZA CONTRO L’ESCLUSIONE SCOLASTICA

In Brasile oltre cinque milioni di bambini e adolescenti si sono visti negare il loro diritto all’istruzione nel novembre 2020, a causa della chiusura delle scuole e della difficoltà di accedere alle lezioni da remoto. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato di recente da Unicef, denominato ‘Scenario dell’esclusione scolastica in Brasile – un allarme sugli impatti dell pandemia di Covid-19 nell’istruzione”. Nel corso dell’intervista Sabatiello sottolinea che il prolungato periodo di tempo in cui le scuole sono rimaste chiuse ha avuto un impatto su livelli diversi. “Non solo sul piano dell’istruzione ma anche su quello dello sviluppo personale, della psicologia e nelle competenze sociali” dice il dirigente della ong. “Oltre a tutto questo poi, per molti bambini brasiliani la scuola è un luogo di protezione. Quello che è emerge è che i ragazzi che si trovavano in una situazione di vulnerabilità lo saranno ancora di più”. 

Unicef e Avsi Brasile hanno iniziato a lavorare insieme in 39 municipi delle regioni semiaride del Paese con l’obiettivo di garantire un ritorno sicuro dei bambini e degli adolescenti a scuola. Il progetto è presente negli Stati di Pernambuco, Bahia e Ceará e raggiungerà 125 tra scuole e unità di salute di base promuovendo la distribuzione di informazioni e la capacità di distribuzione di kit di igiene e salute e di materiali educativi.
“Questa partnership con Avsi costituisce una novità per noi” riferisce all’agenzia Dire Dennis Larsen, coordinatore dell’Unicef nelle regioni semiaride. “Lavoriamo focalizzati sulle politiche pubbliche – sottolinea il responsabile – ma in questo momento di pandemia è importante stare vicino alle comunità, così ci siamo aperti a tipi di partnership diversi con ong che hanno esperienza con la popolazione locale”. Un aspetto, questo, che sarebbe uno dei principi base di Avsi Brasile. “Secondo noi è importante partire dalla realtà locale per poter promuovere risorse e sviluppo effettivi” dice Sabatiello. “Per questo la nostra ong è un’organizzazione locale nel contesto di un progetto globale”.
Secondo Larsen, lavorare in modo collaborativo con nuovi partner è una lezione che viene da questo momento di difficoltà.
“Avevamo bisogno di innovare per poter fare azioni effettive anche in questa fase caratterizzata dal distanziamento, e in questa senso queste collaborazioni hanno ci hanno aiutato molto ad aprire nuovi fronti”.
In Brasile le scuole non sono ancora tornate alle normali attività. Ogni Stato sta adottando misure di isolamento o limitazioni basate sulla realtà locale del contagio e in molte regioni si è tornati in classe ma con una soglia massima di occupazione delle aule del 35 per cento.

AVSI BRASIL E UNICEF SE UNEM PARA PROMOVER RETORNO SEGURO ÀS ESCOLAS

por Bianca Oliveira

SAO PAULO – No Brasil desde 2007, a Avsi constituiu-se para contribuir na melhoria das condições de vida de pessoas que vivem em situações de vulnerabilidade ou emergência humanitária. Nos últimos anos, a ONG assistiu uma grande mudança no contexto social do país com a explosão da crise de imigrantes venezuelanos e a chegada da pandemia da Covid-19.

“Não diria que é o momento mais difícil, mas é o mais desafiador, porque o cenário está mudando e isso não acontece de forma uniforme pelas características estruturais  e territoriais do país. Trabalhamos com inovação contínua e precisamos estar mais atentos à realidade que a gente encontra”, explica o vice-presidente da Avsi Brasil, Jacopo Sabatiello em entrevista à agência de notícias Dire.

Nesse novo cenário, a Ong passou a trabalhar mais com ações emergenciais e assistenciais, como distribuição de cestas básicas, material de higiene e proteção individual. Sabatiello destaca uma iniciativa importante junto à Fraternidade Brasileira de Assistência aos Condenados – Fbac, que é uma associação que gere pequenos presídios sem o auxílio de armas e policiais.

“Nós implantamos 23 unidades produtivas de corte e costura, com financiamento da União Europeia, promovendo uma campanha chamada “Humanizar a pena, valorizar a vida”, que tinha como objetivo sensibilizar a população sobre a problemática do tratamento degradante nas prisões brasileiras e na América Latina. Em contrapartida, os presidiários produziam máscaras que eram distribuídas gratuitamente para a população vulnerável”. O projeto foi  finalista do prêmio Empreendedor Social do Ano, promovido pelo jornal Folha de São Paulo, na categoria mitigação da Covid-19.

A parceria com outras instituições para o enfrentamento da crise é um fator de destaque para a Avsi, segundo Sabatiello, inclusive em âmbito internacional. “Quaisquer organizações no mundo inteiro estão vivendo um período e uma realidade que nunca enfrentaram. Portanto, é um momento de aprendizagem recíproco, estamos construindo soluções inovadoras em conjunto, de modo que cada um possa colocar suas capacidades, competências e recursos a serviço do próximo”. 

AVSI BRASIL E UNICEF SE UNEM PARA PROMOVER RETORNO SEGURO ÀS ESCOLAS

Segundo estudo recente da Unicef chamado “Cenário da Exclusão Escolar no Brasil – um alerta sobre os impactos da pandemia da Covid-19 na Educação”, cerca de 5,1 milhões de crianças e adolescentes tiveram seu direito à educação negado, em novembro de 2020, por conta do fechamento das escolas e do difícil acesso à educação remota.

Sabatiello, afirmou que o tempo prolongado em que as escolas estiveram fechadas tem impacto em diferentes níveis. “ Não só a instrução, mas também o desenvolvimento pessoal, psicológico, competências sociais e, além disso, para muitas crianças e adolescentes brasileiros, a escola é um local de proteção. Portanto, a gente entende que as crianças que já eram vulneráveis, estão ainda mais”.
Com foco em garantir um retorno seguro de crianças e adolescentes às escolas, a Unicef e a Avsi Brasil iniciaram um trabalho em conjunto em 39 municípios do semiárido brasileiro.

O projeto atua nos estados de Pernambuco, Bahia e Ceará e alcançará cerca de 125 escolas e unidades básicas de saúde (Ubs), com ações de informação, capacitação e distribuição de kits de higiene e saúde e materiais educativos.

“Essa parceria com a Avsi é inovadora para nós. Trabalhamos muito focado com políticas públicas, mas neste momento de pandemia é importante estar perto das comunidades, por isso nos abrimos a outro tipo de parceria, com ONGs que têm experiência com as populações locais”, afirma Dennis Larsen, coordenador do Unicef para o semiárido, em entrevista à agência de notícias Dire.

Sabatiello afirma que esse é um dos princípios da Avsi Brasil. “A gente entende que é preciso partir da realidade local para promover recursos e desenvolvimento efetivos. Por isso, a Avsi Brasil é uma organização local, mas de um projeto global”.
Para Larsen, trabalhar de forma colaborativa com novos parceiros é o grande aprendizado desse momento de dificuldade. “Precisávamos inovar para poder fazer ações efetivas mesmocom o distanciamento, e nesse sentido as parcerias ajudaram muito a abrir novas frentes”.
No Brasil, as escolas ainda não voltaram às atividades normais. Cada estado está adotando medidas de isolamento baseadas na realidade da contaminação local e, em muitas regiões o retorno às aulas está condicionado a uma ocupação máxima de 35%.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it