NEWS:

La Regione Marche propone l’autocertificazione per partecipare ad eventi e matrimoni

Il vicepresidente Mirco Carloni ha scritto a Fedriga per dare risposte agli operatori del settore

Pubblicato:11-06-2021 14:21
Ultimo aggiornamento:11-06-2021 14:21
Autore:

vicepresidente marche mirco carloni
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ANCONA – Le Marche, in attesa del green pass, propongono di adottare l’autocertificazione per partecipare a eventi, cerimonie, matrimoni e feste così da fornire agli operatori del settore indicazioni chiare per lavorare da subito. Il vicepresidente della Regione, Mirco Carloni, coordinatore della commissione Sviluppo economico della Conferenza delle Regioni, in seguito alle richieste di numerosi imprenditori, ha scritto al presidente della Conferenza delle Regioni e governatore del Friuli Venezia Giulia, Massiliano Fedriga. Nella lettera Carloni evidenzia la necessità di “essere immediatamente operativi per permettere alle aziende di iniziare la loro attività, in attesa di eventuali interventi da parte del Governo”.

Il decreto legge 65/2021 stabilisce che la partecipazione alle feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso, venga subordinata alla presentazione dei certificati verdi Covid-19. “Le associazioni di settore, numerosissimi operatori e molti Comuni interessati, stante il silenzio normativo- scrive Carloni- chiedono, insistentemente e giustamente, quali siano le modalità operative a cui attenersi per rispettare la disposizione di legge, al fine di evitare eventuali sanzioni. Chiedo, con urgenza, di sottoporre la mia proposta di utilizzo di un modello auto certificativo sia alla valutazione di presidenti, nella prossima riunione della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, sia al ministro competente”. Allegata alla lettera, l’assessore allo Sviluppo economico ha inviato anche una copia del modello autocertificativo che le Marche propongono di usare.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it