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ROMA – In Bahrein l’attivista per i diritti umani Nabeel Rajab è stato rilasciato dopo aver scontato quattro dei sette anni di detenzione ai quali è stato condannato per aver criticato l’intervento militare in Yemen dell’Arabia Saudita, tradizionalmente alleata del regno.
Rajab verrà ora destinato a una pena alternativa, come disposto da una corte della capitale Manama. Arrestato la prima volta senza accuse nel 2016, è stato incriminato l’anno dopo per aver “diffuso informazione false” sulla politica interna del regno. Nel 2018 è stato poi nuovamente condannato a sette anni di reclusione per aver postato sui social media critiche agli attacchi aerei sauditi nel conflitto in Yemen. Il rilascio dell’attivista, considerato una delle figure simbolo delle proteste anti-governative del 2011, è stato salutato con soddisfazione nel Paese.
Il direttore del Bahrain Institute for Rights and Democracy (Bird), Sayed Ahmed Alwadaei, ha detto al sito d’informazione Middle East Eye di essere “pieno di gioia” per questa “inaspettata” notizia. L’attivista Maryam Al-Khawaja ha invece evidenziato che “se il sistema resterà lo stesso non ci sono garanzie che i difensori dei diritti umani come Rajab potranno rimanere liberi”. Secondo Al-Khawaja, in molti sono finiti in carcere senza ragione. “Il tempo di rilasciare tutti i detenuti politici- ha detto l’attivista – è arrivato”.
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