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Ue, Conte e Tria tracciano la rotta: “No alla manovra bis, sì al dialogo: prioritario ridurre il debito”

Il ministro dell'economia frena Di Maio e Salvini: niente abbassamento delle tasse in deficit.

Pubblicato:11-06-2019 10:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:23
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ROMA – Il governo è pronto al dialogo con la Commissione Europea, “massimamente determinato ad evitare la procedura d’infrazione“, ma non cederà sull’ipotesi di una manovra correttiva: è questa la rotta tracciata dal premier Giuseppe Conte e dal ministro dell’economia Giovanni Tria, questa mattina durante l’assemblea biennale di Assonime, l’associazione fra le societa’ italiane per azioni.

La trattativa con la Commissione Europea, quindi, girerà intorno a due punti principali: “un percorso credibile e sostenibile di riduzione del debito” ed il “no a manovre recessive che sono in contraddizione con l’esigenza di rilancio della crescita”.

Sul fronte della tenuta del governo, invece, è il ministro Tria a fare da argine alle richieste della maggioranza gialloverde: la stabilità finanziaria è “obiettivo imprescindibile per il nostro paese”, dice il responsabile dell’economia. Per questo motivo, avverte, riforme come la flat tax non potranno essere finanziate in deficit.


CONTE: NON NECESSARIA MANOVRA CORRETTIVA, SAREBBE DANNOSA

“Non e’ necessaria alcuna forma di correzione in corso d’opera delle nostre finanze pubbliche che sarebbe dannosa nel momento in cui il nostro paese sta riuscendo a rialzarsi dopo la guerra dei dazi”. Lo dice il presidente del consiglio Giuseppe Conte parlando all’assemblea biennale di Assonime, l’associazione fra le societa’ italiane per azioni.

Per Conte, il governo “e’ massimamente determinato ad evitare la procedura d’infrazione” da parte dell’Unione europea. “Sono assolutamente fiducioso – dice il premier Giuseppe Conte ad Assonime- nella capacita’ di dialogo tanto del nostro governo che della commissione”.

La procedura “sarebbe molto dannosa sia per la prospettiva di crescita del nostro paese che per l’intera eurozona. L’impegno del governo e’ aggiornare i partner europei in ordine al percorso credibile e sostenibile di riduzione del debito, senza affidarsi a manovre recessive che sono in contraddizione con l’esigenza di rilancio della crescita”.

“Nella ‘fase 1’ dell’azione di Governo- spiega il premier- abbiamo ritenuto fondamentale affiancare all’attuazione degli obiettivi qualificanti del contratto di governo i primi elementi di un’agenda riformatrice di ampio respiro”.

“Le misure a carattere sociale, come il “Reddito di Cittadinanza” e “Quota 100″, sono state decisive al fine di ripristinare un rapporto di fiducia fra cittadini e istituzioni, premessa di qualunque azione volta a favorire la crescita economica. La fiducia- ricorda Conte- è la linfa vitale di ogni processo di mercato ed è una condizione imprescindibile per l’accumulazione tanto del capitale fisico quanto del capitale umano. Le persone, se hanno fiducia nel futuro e se non hanno timore che il frutto del proprio lavoro possa essere sottratto a vantaggio di rendite di posizione, potranno investire efficacemente nel rafforzamento delle competenze, a beneficio della produttività del Paese”.

TRIA: STABILITA’ BILANCIO OBIETTIVO IMPRESCINDIBILE, PRONTI A TUTTO

La stabilità finanziaria è “obiettivo imprescindibile per il nostro paese, il governo è determinato a perseguire gli obiettivi stabiliti adottando tutte le iniziative necessarie al loro raggiungimento”. Lo dice il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, intervenendo all’assemblea di Assonime, l’associazione fra le societa’ italiane per azioni.

Tria specifica che il governo si è impegnato con il Parlamento in un “non aumento e in una progressiva riduzione fiscale”. La riduzione delle tasse, però, è “favorevole alla crescita se perseguita salvaguardando la stabilità finanziaria, il governo è al lavoro e questo spiegheremo alla Commissione europea”.

“Il Governo- rassicura Tria- come già fatto lo scorso anno, continuerà a lavorare per rafforzare il dialogo costruttivo con la Commissione, che consenta di chiarire la nostra posizione e al tempo stesso di fornire rassicurazioni circa i programmi che intendiamo perseguire”.

“Il tema della fiducia mi porta direttamente ad affermare la necessità di mantenere fermo l’obiettivo di stabilità finanziaria e quindi di programmare il percorso di contenimento e riduzione del debito pubblico italiano su cui il governo si è impegnato, seppure nel contesto non favorevole di rallentamento dell’economia già descritto. Su questo percorso è necessario essere chiari con i cittadini italiani così come con i mercati, con la Commissione europea e i partner europei”, sottolinea.

TRIA: ITALIA TORNA A CRESCERE, C’E’ INVERSIONE DI TENDENZA

“Nel primo trimestre di quest’anno, dopo l’arresto del secondo semestre dello scorso anno, tuttavia l’economia italiana è tornata a crescere. Aver ritrovato il segno più sul tasso di crescita non è certamente ancora soddisfacente, ma segna un’inversione di tendenza importante e dimostra la resilienza dell’economia italiana e la forza dei suoi fondamentali, anche dei suoi settori manifatturieri che in molte componenti importanti hanno dimostrato di mantenere e anche aumentare la propria competitività internazionale”. Lo dice il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, intervenendo all’assemblea di Assonime.

“A maggio l’indice del clima di fiducia dei consumatori è tornato ad aumentare dopo tre mesi di cali consecutivi. Anche il clima di fiducia delle imprese ha registrato un lieve miglioramento. Le imprese manifatturiere hanno segnalato un miglioramento sugli ordini e delle attese sulla produzione, nonché una diminuzione delle scorte”, continua.

“Le previsioni di crescita prevedono una performance per il secondo trimestre simile all’andamento dei primi tre mesi. Ci aspettiamo che nel prossimo semestre si dispiegheranno gli effetti delle principali misure adottate con la legge di bilancio, non solo sui consumi. Soprattutto la ripresa degli investimenti pubblici dovrà essere il volano fondamentale del rafforzamento competitivo dell’economia italiana e un traino anche per gli investimenti privati nella misura in cui essi miglioreranno le condizioni infrastrutturali complessive in cui operano le nostre imprese”, conclude.

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