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VIDEO | Carosello di ambulanze per il sindaco di Capaccio Paestum, la condanna di Grillo

"Mi fa male vedere le immagini di quei mezzi di soccorso in un carosello elettorale". La vittoria è quella del re delle fritture di pesce Franco Alfieri, consigliere di De Luca

Pubblicato:11-06-2019 10:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:23

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NAPOLI – “L’uso folkloristico di preziosi mezzi di pubblica utilità, come le ambulanze va condannato senza se e senza ma. Da ministro, ma anche come cittadina, mi fa male vedere le immagini di quei mezzi di soccorso che sfilano in un carosello elettorale“. Così il ministro della Salute, Giulia Grillo, interviene sul caso sollevato dal consigliere regionale del M5S in Campania, Michele Cammarano, che ha parlato di “sette ambulanze che, nel cuore della notte, hanno attraversato a sirene spiegate le strade della cittadina per celebrare la vittoria a sindaco del re delle fritture di pesce“, Franco Alfieri, consigliere per l’Agricoltura del governatore campano Vincenzo De Luca eletto sindaco di Capaccio Paestum (Salerno).

“Fatti come questo – dice Grillo – sviliscono più di tutto la reputazione di quel Servizio sanitario regionale a discapito delle persone che lavorano con passione e professionalità”.


“Sono ben sette i mezzi per il soccorso pubblico impiegati fino a tarda notte a esaltare – denuncia Cammarano – la vittoria di un uomo sul cui capo pende un’indagine per voto di scambio politico mafioso. Mezzi gestiti, tra l’altro, dalla società Squecco, di proprietà di Roberto Squecco, imprenditore delle pompe funebri e fresco di condanna definitiva per estorsione con metodo mafioso, la cui moglie è stata appena eletta consigliera comunale nelle liste a sostegno di Alfieri. E non è un caso che la campagna elettorale di Franco Alfieri sia stata inaugurata con una grande festa evento al lido Kennedy, di proprietà di Roberto Squecco, alla presenza, tra gli altri, di Piero De Luca”.

Per Cammarano, ci troviamo “al cospetto di un sistema che va oltre ogni immaginazione, caratterizzato da un potere esercitato come in un vero e proprio feudo, dove tutto è sotto il controllo di un unico padre-padrone. Abbiamo chiesto a tutti i capigruppo in Consiglio regionale – ricorda il consigliere M5S – di firmare la nostra richiesta di revoca dell’incarico di consigliere all’Agricoltura, ruolo attraverso il quale ha voce in capitolo sulla gestione di miliardi di fondi per i Piani di sviluppo rurale”.

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