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Di Maio: “Aquarius nave attrezzata e non e’ in emergenza”

"Diritti, doveri e anche la solidarietà vanno condivisi. Stiamo cambiando l'Italia e stiamo cambiando l'Europa".

Pubblicato:11-06-2018 16:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:14
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ROMA – “La nave Aquarius trasporta 629 richiedenti asilo. Non è una bagnarola, ma una nave attrezzata che non si trova in nessuna situazione di emergenza. Visto che a bordo si trovano anche donne in stato di gravidanza e altre persone che possono necessitare di interventi medici, il nostro governo ha subito mandato motovedette con personale medico”. Luigi Di Maio, vicepresidente del Consiglio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, capo politico M5S, lo scrive sul suo profilo Facebook personale.

“Ora, qual è il punto: che il nostro governo ha deciso, visto che non c’era nessuna emergenza, di non far sbarcare la nave e di fare appello agli altri Paesi europei affinché non lasciassero ancora una volta da sola l’Italia nella gestione dei flussi migratori, che è un fenomeno che riguarda tutta l’Europa”, aggiunge Luigi Di Maio.

“E’ BASTATO ITALIA PARLASSE, SE SI VUOLE SI PUO’ FARE”

“Poche ore fa il presidente spagnolo Sanchez ha annunciato che la Spagna accoglierà la nave Aquarius. È una notizia importante perché segna un punto di svolta. E’ bastato fare ciò che avrebbero dovuto fare i governi precedenti, cioè dire ‘l’Italia non può più farsi carico da sola di questa fenomeno globale’, che finalmente si è attivato un altro Paese”. “Questa è la dimostrazione che se si vuole si può fare. Ora speriamo che questo non rimanga un gesto isolato ma che dia il via ad un approccio strutturale. Che deve passare prima di tutto per la modifica del Regolamento di Dublino“, aggiunge “Abbiamo chiesto quello su cui a parole tutti i Paesi europei sono d’accordo: aiuto, solidarietà, suddivisione equa dei migranti che arrivano- sostiene Di Maio- Da oggi l’Italia non è più sola e ci auguriamo che gli altri leader europei seguano l’esempio di Sanchez”.


“TI OPPONI A BUSINESS? TI DICONO RAZZISTA E XENOFOBO”

“Sono in ballo diritti umani di persone che vengono sfruttate per fare business, mentre l’Italia spende ogni anno miliardi delle tasse dei cittadini per gestire da sola una serie di emergenze che si susseguono senza sosta. E’ ora di dire basta. Vedete, non è facile dire basta al business dell’immigrazione, perché si rischia subito di essere bollati come razzisti, xenofobi e altri insulti simili. In realtà vogliamo fare solo cose di buon senso che vanno a vantaggio sia degli italiani che dei migranti”. “Da oggi l’immigrazione non è più un business su cui lucrano scafisti e professionisti dell’accoglienza, ma diventa una questione che deve essere affrontata da tutti i Paesi europei per garantire gli interessi sia dei cittadini sia dei rifugiati che davvero scappano dalle guerre- dice Di Maio- Chi invece voleva solo fare profitti, dovrà cercarsi un’altra occupazione. La fine del business dell’immigrazione è nei nostri venti punti. E oggi abbiamo messo la prima pietra”.

“STIAMO CAMBIANDO L’ITALIA E L’EUROPA”

“Diritti, doveri e anche la solidarietà vanno condivisi. Stiamo cambiando l’Italia e stiamo cambiando l’Europa”.

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