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Il rapporto 2015 della Corte dei Conti: imprescindibile una riorganizzazione di welfare e servizi

"Un duraturo controllo sulle dinamiche di spesa

Pubblicato:11-06-2015 09:42
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:22

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corte dei conti“Un duraturo controllo sulle dinamiche di spesa può ormai difficilmente prescindere da una riscrittura del patto sociale che abbia al proprio centro una riorganizzazione dei servizi di welfare. E’ questo un punto di snodo” per l’economia italiana. E’ quanto si legge nel Rapporto 2015 della Corte dei Conti sul coordinamento della finanza pubblica, presentato a Palazzo Giustiniani.

“Non possono sottovalutarsi”, spiega la Corte dei Conti nella presentazione del Rapporto 2015 a Palazzo Giustiniani, “le difficoltà di realizzare pienamente il programma di spending review, a motivo degli ampi risparmi già conseguiti per le componenti più flessibili e per il permanere di un elevato grado di rigidità nella dinamica delle prestazioni sociali”.

Come indicato anche nel Def, “le condizioni di lungo periodo della finanza pubblica richiedono uno scenario macroeconomico ambizioso” perciò non è conseguibile “in assenza di interventi profondi, capaci di rialzare le dinamiche della produttività totale dei fattori. E’ in questo ambito che torna centrale la discussione sul programma di riforme strutturale”. Infatti, sottolinea la magistratura contabile, “in questo nuovo equilibrio fra coerenza delle decisioni di breve termine e capacità di portare avanti le riforme avviate si gioca, adesso, la sostenibilità di lungo periodo della nostra finanza pubblica”.


Intanto, sottolinea la Corte dei Conti, “nell’ultimo trimestre sono emersi evidenti segnali di superamento della lunga recessione” quindi ora “appare prioritaria la necessità di restituire capacità di spesa a famiglie e imprese. Un ambiente macroeconomico espansivo sarà necessario per sostenere le scelte di allentamento della pressione fiscale”.

“Il blocco della dinamica retributiva e la consistente flessione del numero dei dipendenti hanno determinato nel quadriennio 2011-14 effetti finanziari superiori alle attese, con una diminuzione complessiva della spesa di personale di circa il 5%”, pari a “8,7 miliardi in valore assoluto cui si aggiunge la minor spesa per i mancati rinnovi”. E’ quanto si legge nel Rapporto 2015 della Corte dei Conti sul coordinamento della finanza pubblica, presentato a Palazzo Giustiniani.

Infine la Corte ricorda come “il blocco della dinamica retributiva e la consistente flessione del numero dei dipendenti hanno determinato nel quadriennio 2011-14 effetti finanziari superiori alle attese, con una diminuzione complessiva della spesa di personale di circa il 5%”, pari a “8,7 miliardi in valore assoluto cui si aggiunge la minor spesa per i mancati rinnovi”.

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