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BULLISMO E STATI D’ANSIA, A BOLOGNA SEMPRE PIU’ SPESSO LO PSICOLOGO ENTRA IN CLASSE

Il monitoraggio dell'attività dei centri d'ascolto a scuola realizzato dalla Città metropolitana evidenzia una crescita esponenziale degli interventi in aula e dei colloqui con gli specialisti

Pubblicato:11-05-2023 18:55
Ultimo aggiornamento:11-05-2023 18:55

Piano per la semplificazione nel settore della scuola
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BOLOGNA- Dinamiche e comportamenti “disfunzionali”, disagio, bullismo. E sempre più spesso arriva lo psicologo in classe. Anche a Bologna, dove le osservazioni condotte da specialisti in aula aumentano a ritmi esponenziali: dall’anno scolastico 2020-2021 a quello successivo si è passati da 402 a 995 osservazioni in classe negli istituti comprensivi, da 60 a 170 nelle scuole superiori. A portare all’intervento dello psicologo sono dinamiche comportamentali e relazionali disfunzionali, prevenzione di situazioni di disagio, individuazione di strategie di apprendimento efficaci, confronto, riflessione, condivisione delle “fatiche” emotive-relazionali dei ragazzi. E’ quanto emerge dal monitoraggio delle attività degli sportelli di ascolto nelle scuole della Città metropolitana.

I NUMERI DEL DISAGIO A SCUOLA

Secondo il report, sono quasi raddoppiati anche gli invii dagli sportelli di Ascolto ai servizi socio-sanitari-educativi del territorio: da 238 a 423 per gli istituti comprensivi, da 309 a 667 per le secondarie di secondo grado. Per i primi gradi di istruzione primaria, fino alla terza media, il monitoraggio rileva in particolare l’aumento degli invii ai servizi educativi scolastici territoriali, da 25 a 135, mentre per le superiori, gli invii ai servizi sociali, alla neuropsichiatria e allo spazio giovani (rispettivamente con 155, 191 e 207, a fronte di 52, 65, 105 dello precedente anno scolastico.

INSEGNANTI, GENITORI, RAGAZZI IN CERCA DI AIUTO

Attraverso i colloqui realizzati dagli sportelli, sono stati raggiunti complessivamente 2.391 genitori, 1.973 insegnanti e 5.946 studenti. I colloqui con gli studenti delle scuole medie hanno fatto emergere problematiche relazionali in classe e in famiglia, episodi di bullismo e vissuti di isolamento ed esclusione, scarsa motivazione e senso di inadeguatezza, problemi con l’alimentazione. Si cerca supporto agli sportelli d’ascolto anche per necessità di orientamento alla scelta del percorso scolastico, problematiche con la gestione dell’ansia, depressione e scarsa autostima, difficoltà legate al momento di crescita e di cambiamento, problemi in famiglia, legate in particolare a divorzi e separazioni, oppure vissuti legati all’immigrazione.


ISOLAMENTO E DISTURBI ALIMENTARI

Non diversa la condizione di fragilità dei ragazzi più grandi: allo psicologo si confidano difficoltà nel rapporto con i compagni e nella gestione dei social, difficoltà nelle relazioni in famiglia, nella gestione delle separazioni dei genitori e nella gestione delle aspettative familiari, difficoltà nella gestione delle relazioni con gli insegnanti e delle dinamiche scolastiche. Crescono le preoccupazioni e ansia legate alla crescita personale, la difficoltà nella gestione dell’ansia, degli attacchi di panico e degli stati ossessivi.

L’IMPATTO DELLA DAD SUGLI STUDENTI

Gli specialisti hanno toccato con mano situazioni di “depressione e autolesionismo, scarsa autostima e percezione distorta del sé, problematiche legate ai disturbi alimentari, fragilità personali-familiari, ansie derivanti della pandemia, preoccupazioni connesse al Covid e alla Dad, comportamenti a rischio e ritiro sociale, problematiche legate all’orientamento sessuale, difficoltà nell’essere ascoltati, accettati, nell’essere ‘visti’ nei propri bisogni (soprattutto dagli adulti) e nel rivendicare un proprio spazio”, si legge nel report.

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