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Riutilizzare le ex caserme contro il caro-affitti? “Venite a vedere a Bologna: qui lo si fa già”

Nell'ex caserma Masini di Bologna da due settimane va avanti una occupazione 'speciale' contro il disagio abitativo. "Politica venga qui"

Pubblicato:11-05-2023 16:25
Ultimo aggiornamento:11-05-2023 16:28

ex caserma Masini
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BOLOGNA – Ciò di cui parlano sindaci e ministri, a Bologna lo stanno già facendo: l’utilizzo delle ex caserme per rispondere all’emergenza abitativa. Ovvero, l’occupazione -la seconda dopo quella del 2017 che sfociò in uno sgombero senza che l’area fosse poi recuperata- all’ex Masini da parte del collettivo ‘Home’. E’ proprio “un caso di studio concreto e reale di ciò di cui sindaci e ministri parlano nella sfera metafisica; è quota di reddito auto-redistribuito nella città turistificata; è apertura al pubblico di case con il giardino; è solidarietà attiva tra chi studia, chi lavora, chi è razzializzato e dunque escluso, chi fa attivismo e chi vuole produrre cambiamento”. E dunque “veniteci a trovare, sindaci, rettori e ministri. Che la politica osservi e ragioni la costruzione di un diritto alla città“.

IL COLLETTIVO HOME APRE LE PORTE DELLA EX CASERMA MASINI: SPAZI COME QUESTO DEVONO TORNARE ALLA CITTÀ

A parlare è lo stesso collettivo ‘Home’ approvando le nuove promesse lanciate dopo la mobilitazione studentesca: “Le ex caserme devono tornare alle città. L’ex caserma Masini deve venir restituita al vicinato, alla partecipazione pubblica. Noi ci stiamo lavorando per aprirla il 2 giugno in una grande giornata di festa meticcia, di socialità alternativa, di organizzazione della cooperazione sociale”.

DOPO DUE SETTIMANE DI OCCUPAZIONE STANZE, BAGNI, CUCINA, AULA STUDIO…

L’occupazione è arrivata alle due settimane di ‘vita’: è partita prima delle tende degli studenti universitari contro il caro affitti e ora rappresenta plasticamente una delle soluzioni che si vanno teorizzando, appunto l’utilizzo delle ex caserme. “Leggiamo che le ex aree militari sono individuate come possibili luoghi dove intervenire per far fronte alle esigenze delle fasce escluse dal mercato abitativo: bene, noi non solo lo crediamo da tempo, ma ci siamo già concretamente portati avanti con i lavori. Eccoci qui”, dicono gli occupanti della ex Masini. I nuovi ‘abitanti’ dell’ex caserma raccontano che mentre infuriano le dichiarazioni della politica nella ex caserma occupata-sgomberata-rioccupata si ripuliscono stanze, si spostano e montano mobili, si imbiancano muri dei bagni, si cucina; c’è anche un’aula studio.


“Siamo solidali e complici con chi pianta tende per rivendicare il diritto di restare in città e siamo qui per fare la nostra parte, con uno sforzo di immaginazione collettiva, per trovare modalità per andare oltre, per far sì che non sia più necessario accamparsi per restare: vogliamo case degne, se necessario occupate, autorecuperate e auto-redistribuite collettivamente”, spiega il collettivo ‘Home’. “Per questo invitiamo chi vive il disagio abitativo a raggiungerci, per discutere insieme e costruire soluzioni reali”.

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