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Firenze, multe archiviate a politico. Consigliere Fdi si incatena

Alessandro Draghi all'attacco per cinque verbali non pagati, palazzo Vecchio reagisce: quei dati protetti da normativa privacy

Pubblicato:11-05-2023 13:18
Ultimo aggiornamento:11-05-2023 17:47

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FIRENZE – Un consigliere comunale di Fratelli d’Italia si incatena davanti al comando dei vigili urbani di Firenze, a Porta al Prato, per chiedere ragguagli su cinque multe elevate e non pagate nei confronti di due auto utilizzate da un politico di palazzo Vecchio. Ma la protesta viene rapidamente smorzata dai chiarimenti forniti già in mattinata dal commissario Stefano Galligani. E nel pomeriggio arriva la piccatissima replica del Comune. Protagonista del gesto, il consigliere di minoranza Alessandro Draghi, che davanti a stampa ed emittenti televisive spiega: “La vicenda nasce da una segnalazione di cittadini riguardanti cinque multe archiviate a due auto utilizzate da una figura importante di palazzo Vecchio. I verbali risalgono al 2020 e 2021 e risultano archiviati. Avevo chiesto il 19 gennaio copie dei verbali e dei pagamenti, mi sono stati negati con la motivazione che il diritto alla privacy del cittadino prevale su quello del consigliere ad avere informazioni”. 

‘ENTRO MARTEDÌ CHIARIMENTI DEI VIGILI PER ISCRITTO’

Draghi dice di aver “accettato questa spiegazione, ho controproposto di non fornirmi dati sensibili legati alla privacy, ma è giusto sapere se i verbali sono stati pagati, se sono stati archiviati per autotutela o per ricorso al Tar”. Una domanda di chiarimenti che viene presto soddisfatta, motivo per cui nel giro di pochi minuti il consigliere si libera dalle catene ed entra nella sede dei vigili per un confronto. L’esponente e capogruppo di Fdi a palazzo Vecchio promette adesso di non desistere: “Se le multe sono state archiviate senza motivo chiederò le dimissioni di queste persone– avverte- le auto sono intestate a un parente, ma le utilizza un politico. Ho parlato col vicecomandante. Quattro multe risultano archiviate con la motivazione che la Polizia municipale mi manderà per iscritto, la quinta sappiamo che non è stata pagata, è rimasta nel limbo. Domani avrò una risposta sulle quattro multe, entro lunedì, martedì anche sul quinto verbale”.

IRRITAZIONE DEL COMUNE, CHE AVVIA UN’INDAGINE INTERNA

Ma l’amministrazione comunale non ci sta a finire sulla graticola. E se per un verso il Comune sottolinea che la polizia municipale ha agito correttamente nei confronti delle richieste di accesso agli atti dell’esponente di minoranza, al tempo stesso precisa che Draghi “non dovrebbe conoscere né veicolare informazioni legate a privati cittadini e protette dalla normativa nazionale sulla privacy. Questi dati non possono essere peraltro oggetto di richiesta di accesso agli atti per finalità istituzionali”. In virtù di queste motivazioni, prosegue il comunicato, “Palazzo Vecchio disporrà un’indagine interna al fine di comprendere come sia possibile che un consigliere comunale possa apprendere informazioni sensibili su privati cittadini”. L’amministrazione precisa che i vigili urbani hanno annullato in autotutela contravvenzioni per transito o sosta in Ztl per i permessi scaduti nel periodo di proroga Covid, in ottemperanza a quanto previsto dal decreto legge sull’emergenza sanitaria. Il decreto aveva stabilito, nello specifico, un allungamento della scadenza dei permessi al 3 maggio 2021. Nel periodo considerato, conclude la nota del Comune, “risultano 1.213 archiviazioni nei confronti di cittadini erroneamente multati in quanto rientranti in questa casistica”


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