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ROMA – “Una rappresentanza di ex lavoratori del magazzino Amazon di Colleferro, assunti per pochi mesi e poi sostituiti da altro personale precario, ha manifestato ieri davanti al magazzino, davanti alla filiale di Adecco di Colleferro, davanti al comune di Colleferro. Amazon non ha accettato alcun dialogo o confronto con gli ex lavoratori, limitandosi a fornire agli organi di stampa un comunicato laconico in cui viene descritta una realtà ‘parallela’ in cui l’azienda giustifica il ricorso che fa del lavoro somministrato come temporaneo per i famosi ‘picchi’ stagionali di maggiore flusso di vendita, per poi però dire che comunque l’azienda si serve di personale somministrato in maniera minore per tutto il periodo dell’anno”. Così in una nota stampa il Comitato manifestazione ex lavoratori somministrati Adecco/Amazon di Colleferro, all’indomani della manifestazione organizzata per protestare contro i mancati rinnovi dei contratti degli interinali scaduti tra dicembre e gennaio.
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“Ricordiamo a tutti che l’attività di Amazon non ha alcuna valenza stagionale per la legge italiana, tant’è che l’azienda non può in nessun caso offrire contratti stagionali – continua il Comitato – Amazon riferisce di aver assunto attualmente per il magazzino di Colleferro oltre 350 persone a tempo indeterminato, senza dire che per la maggior parte si tratta di personale trasferito dal suo magazzino di Passo Corese, ma soprattutto si guarda bene dal fornire anche il numero dei somministrati a tempo determinato attualmente presenti nel magazzino, che sono in quantità nettamente superiore agli stessi 350 riferiti da Amazon per quanto riguarda il personale stabile”. Nel comunicato si legge anche che “Amazon riferisce altresì che durante i ‘picchi’ questi numeri sono ancora più grandi, di fatto ammettendo l’uso del personale somministrato precario con le percentuali abnormi di cui gli ex lavoratori sono stati diretti testimoni. Il vero volto dell’azienda, al di là delle chiacchiere, è quello che si è presentato ieri: un’azienda immorale che pubblicizza di offrire opportunità e rispetto ai propri lavoratori, ma intanto chiude ogni cancello e ogni possibilità di dialogo con gli ex lavoratori di pochi mesi fa, ex lavoratori che sono anche esseri umani, oltre che merce lavoro usa e getta come vorrebbe Amazon”.
Continuano gli ex lavoratori: “Rimane purtroppo in piedi la questione per cui Amazon può utilizzare tutto questo personale precario e aggirare i limiti che la legge normalmente impone sull’uso del precariato, in quanto Adecco ha continuato e continua tuttora a somministrare nuovo personale precario attingendo ai lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati, cosa per cui ovviamente non c’è risposta, né da parte di Amazon, né tantomeno da parte di Adecco, che nel giorno preavvisato della manifestazione ha pensato bene di chiudere direttamente la sua filiale di Colleferro e non rispondere ad alcuna domanda. Si sono alla fine ascoltate solo in piazza Italia, davanti al municipio, le voci di solidarietà del sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, dirette agli ex lavoratori che esponevano la loro triste vicenda”. Si legge ancora: “Il sindaco si è fatto promotore di portare, insieme agli altri sindaci delle zone dove opera Amazon, la questione davanti al tavolo regionale, cosa per cui gli ex lavoratori verificheranno l’esistenza. La questione Amazon non è affatto risolta, anzi, visto il comportamento persino irrispettoso per non aver nemmeno provato a giustificarsi davanti ai suoi ex lavoratori che chiedevano un dialogo, i manifestanti hanno consultato i sindacati che si sono interessati alla vicenda in modo che venga organizzata nel più breve tempo possibile una nuova manifestazione davanti al magazzino Amazon di Colleferro, questa volta non motu proprio degli ex lavoratori, ma a cura degli stessi sindacati”.
Conclude il Comitato manifestazione ex lavoratori somministrati Adecco/Amazon di Colleferro: “Altresì, si sta cercando di convergere le problematiche dei lavoratori del magazzino di Colleferro con quelle dell’altro magazzino Amazon di Passo Corese, in modo da organizzare una manifestazione davanti alla regione Lazio, con la prospettiva futura di arrivare a manifestare davanti al Parlamento, per denunciare l’uso distorto delle leggi contro il precariato, in questo caso il decreto legislativo 81 del 2015 e il decreto legge 87 del 2018 (il cosiddetto decreto ‘Dignità’) convertito nella legge 96 del 2018, che fissano dei tetti al precariato ma consentono purtroppo un precariato senza limiti dei lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati. Temiamo che Amazon sfrutterà questo sistema anche nei suoi prossimi magazzini in futura apertura previsti a Fiumicino e altrove in Italia, nell’angosciante silenzio delle istituzioni che per il momento consentono questo mercimonio di persone bisognose di lavoro”.
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