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Camorra, colpo al clan Cutolo: 12 misure cautelari

Lunga la lista dei reati contestati, da associazione di tipo mafioso a tentato omicidio

Pubblicato:11-05-2021 09:58
Ultimo aggiornamento:11-05-2021 09:58
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comando provinciale carabinieri napoli
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NAPOLI – Associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e vendita di sostanze stupefacenti, tentato omicidio e porto abusivo di armi. Di questi reati sono “gravemente indiziate” le 12 persone – 9 condotte in carcere, 2 agli arresti domiciliari e una sottoposta all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria – raggiunte, questa mattina, dall’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura del capoluogo campano, ed eseguita dai carabinieri del Comando provinciale di Napoli.

I reati contestati, spiega una nota dell’Arma, sono “tutti commessi al fine di agevolare gli scopi criminali del gruppo camorristico facente capo alla famiglia Cutolo, radicato ed operante nel Rione Traiano, nell’area occidentale della città di Napoli”. Il provvedimento cautelare è stato emesso all’esito di una complessa attività di indagine, eseguita dai carabinieri del Nucleo investigativo e della Compagnia di Napoli-Bagnoli e coordinata dalla D.D.A. della Procura della Repubblica di Napoli, che “si inquadra in una più ampia strategia di contrasto ai gruppi camorristici operanti nell’area Flegrea, sotto l’influenza dello storico cartello della criminalità organizzata denominato Alleanza di Secondigliano“.

Le prove raccolte a sostegno dell’emissione dell’ordinanza cautelare “hanno permesso di ricostruire l’esistenza e l’operatività del gruppo camorristico capeggiato da Gennaro Carra, Vincenzo Cutolo (figlio di Salvatore e di Giuseppina Ostinato) e di Francesco Pietroluongo nell’area territoriale del Rione Traiano, facendo luce sulle dinamiche e sulle finalità associative (traffico di stupefacenti ed estorsioni), nonché sulle modalità di gestione della “cassa comune”, funzionale anche al mantenimento degli affiliati detenuti e dei loro familiari”.


In particolare, sottolineano i carabinieri, “è stato ricostruito un consolidato sistema di approvvigionamento e smistamento di sostanze stupefacente che, attraverso la gestione delle “piazze di spaccio” presenti al Rione Traiano, permetteva di commercializzare al dettaglio ingenti quantitativi di droga come cocaina, marijuana e hashish. Il provvedimento cautelare, inoltre, prende in esame gli elementi di prova raccolti a fondamento della responsabilita’ degli indagati per il tentato omicidio di Francesco Minichini appartenente al gruppo criminale con a capo Giuseppe Marfella. Una lotta tra le due organizzazioni per il controllo delle attività illecite proprio nel Rione Traiano. Tra gli indagati tratti in arresto anche Giuseppe Mazzaccarro, elemento di vertice del gruppo camorristico facente capo alla famiglia Sorianiello, quale fornitore di sostanza stupefacente attivo nel Rione Traiano, Giuseppina Ostinato, moglie di Salvatore Cutolo, capo storico ed indiscusso del gruppo Cutolo, e Antonio Calone, detto “Tonino di Posillipo”, affiliatosi con ruolo apicale al gruppo riferibile alla famiglia Cutolo, pur conservando il controllo criminale del quartiere di Posillipo.

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