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Lunedì nero per il Governo: si litiga sul ‘Decreto rinvio’ e anche sul ritorno di Silvia Romano

L'editoriale di Nico Perrone, direttore dell'agenzia Dire, per Direoggi

Pubblicato:11-05-2020 15:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:17

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ROMA – Il Consiglio dei ministri bloccato dalle liti in maggioranza. Si doveva riunire già sabato (poi domenica) per dare il via libera al cosiddetto decreto Rilancio – che qualche burlone ha rinominato “dl rinvio” – con i 55 miliardi da destinare ad imprese e famiglie. Niente da fare, si terrà stasera… forse. Altre ore per cercare l’accordo ma, a quanto pare, le posizioni al momento restano ancora distanti.

Si litiga sul permesso per gli immigrati – quanti mesi? – da impiegare in agricoltura e in altri lavori; si litiga sulle somme da mettere in questo o quel capitolo, gran parte a favore delle imprese o per l’assistenza dei cittadini in difficoltà? Su banche e turismo.

Parlando poi con alcuni parlamentari, a livello trasversale, vanno registrate critiche alla gestione del rilascio e ritorno a casa di Silvia Romano, la cooperante italiana rapita dagli estremisti islamici e tenuta prigioniera per 18 mesi in Somalia.


«Possibile che a livello di funzionari, di comunicatori, nessuno si è posto il problema del gravissimo danno d’immagine per lo Stato italiano? Abbiamo mostrato a tutto il mondo, anche alle bande criminali, che dall’aereo scendeva una persona avvolta nella tunica dell’Islam». In molti si aspettano che nei prossimi giorni, passato il momento della commozione umana, il tema diventi arma d’assalto per le forze di opposizione.

Da parte della maggioranza, al contrario, si invitano i giornalisti a concentrarsi sulle «vere difficoltà» del nostro Paese, sulla crisi che attanaglia milioni di famiglie, sulle misure che il Governo sta mettendo in campo per dare risposte concrete per poter ripartire in sicurezza. Iniziando da quello che il presidente del Consiglio comunicherà nel fine settimana sulle nuove aperture nella stragrande maggioranza delle regioni. Ma anche su questo versante non sono poche le critiche che si raccolgono nei corridoi dei palazzi della politica.

Parlamentari del Nord, di tutte le forze politiche, riferiscono che lassù la gente è arrabbiata, che vuole soluzioni adesso, che se ne infischia dei diversi punti di vista o convenienze politiche. Soprattutto in casa Lega il leader Matteo Salvini vive un momento molto difficile, messo in difficoltà dal grande consenso che sta riscuotendo il Governatore del Veneto, Luca Zaia; e da quanto succede riguardo alla sua strategia di creare una Lega nazionale, che pesca voti non solo al Nord ma anche tanti al Sud. Ecco, stando ad alcuni sondaggi in corso, questa strategia sembra fallita, la Lega sta calando di brutto e proprio al Sud sono molti quelli che la stanno lasciando per ‘tornare’ nelle vecchie case, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

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