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Roma, al via piano vaccini per bimbi in campi nomadi: c’è anche Osa

'Favoriamo salute e integrazione sociale'

Pubblicato:11-05-2018 15:29
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:52

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ROMA – È partito il piano che prevede la vaccinazione di oltre 400 bambini che vivono in quattro campi rom presenti nella Capitale. La prossima tappa si terra’ il prossimo 23 maggio presso il Camping River che si trova nel XV Municipio. Poi il 28 sara’ la volta di via La Monachina, XIII Municipio, per poi chiudere il 30 con via Cesare Lombroso, XIV Municipio. L’idea nasce su input del Dipartimento Regionale Salute e Politiche sociali della Regione Lazio e vede la collaborazione della Asl Roma 1 per i territori di competenza, in particolare i servizi di Accoglienza dei Distretti della ASL, dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesu’, della Comunita’ di Sant’Egidio e della Cooperativa OSA.

“In questo progetto, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, Osa svolge un importante funzione gestionale fornendo il camper-ambulatorio mobile completamente attrezzato, grazie al quale sono rispettate tutte le condizioni igenico-sanitarie e di privacy. Inoltre la cooperativa mette in campo i suoi infermieri ed autisti”, ha dichiarato Giovanna Russo, coordinatrice infermieristica Osa per il progetto “Nontiscordardime”. Il merito di questa campagna di screening consiste nel fatto che i bambini non vengono solo vaccinati ma anche visitati dalla dottoressa Rosaria Giampaolo, primario dell’ambulatorio pediatrico del Bambino Gesù, per un controllo sanitario a 360 gradi. Questo lavoro, portato avanti in modo coordinato da tutte le realtà coinvolte, “mira ad incentivare, in queste popolazioni che vivono in condizioni di disagio e in modo coatto nei diversi 4 campi Rom di Castel Romano, una maggiore cultura sull’importanza di sottoporsi a vaccinazione e più in generale a prevenzione sanitaria”, prosegue Russo, che conclude: “Noi cerchiamo come Osa, insieme agli altri attori, di incentivare le vaccinazioni seguendo i calendari vaccinali, inclusi nel Piano nazionale prevenzione vaccinale. Questo è strategico in termini di salute ma anche di integrazione, se pensiamo ad esempio all’obbligatorietà vaccinale a scuola. L’obiettivo di campagne come questa è di salvaguardare la salute dei piccoli”.

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