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Referendum Polo moda, Governo: “Il ‘sì’ ferma cambiamento”

SAN MARINO - Nessuno stop alla trasformazione

Pubblicato:11-05-2016 15:30
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:43

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SAN MARINO – Nessuno stop alla trasformazione del Paese e al suo sviluppo. Da Palazzo Pubblico, i tre segretari di Stato Antonella Mularoni, Pasquale Valentini e Marco Arzilli incontrano la stampa per parlare, più o meno direttamente, del referendum di domenica prossima. Il quesito più discusso nel Paese è ovviamente quello sul polo della moda voluto dall’esecutivo. Votare sì all’abolizione della variante di Prg, e ostacolare così la sua realizzazione, sarebbe di fatto, per i segretari di Stato, una battuta d’arresto al processo di trasformazione del Paese, tanto faticosamente innescato. “Il Paese– manda infatti a dire il segretario agli Affari esteri Valentini- non può concedersi pause“, proprio ora che “si è riposizionato a livello internazionale e sta assumendo i caratteri di Paese attrattivo”. Diversamente, “in questo momento- prosegue- i toni e temi assunti in campagna referendaria sembrano contraddire questa visione di Paese”. Con il risultato che “chi dice ai cittadini ‘mandiamo a casa il governo’- manda a dire Valentini- rischia di mandare a casa il Paese”. E ancora: “Vogliamo portare fino in fondo questo percorso– chiede- o vogliamo interromperlo?“. Anche gli altri referendum “demagogicamente fanno effetto”, ammette Valentini. Eppure il quesito sul tetto stipendi riguarda figure di cui il Paese ha bisogno, chiosa, come i medici. Mentre l’eliminazione del quorum e la preferenza unica di fatto, sostiene il segretario, non risolveranno nè il problema del voto estero nè quello delle cordate.

Il segretario di Stato per il Territorio Mularoni esprime le preoccupazione per i giovani e i disoccupati nel Paese. Inoltre, “vorremmo riuscire a garantire ai sammarinesi il tenore di vita degli ultimi decenni– prosegue- ma senza investitori nuovi, che vengono anche dall’estero, non è possibile“. Eppure il polo della moda “è un primo grosso investimento- sottolinea- e altri ne stanno arrivando, ma con questo referendum non diamo un messaggio attrattivo per loro, quando altrove gli fanno ponti d’oro”. L’ultimo a prendere la parola è il segretario per l’Industria, Arzilli: “Il Paese è tornato a crescere dopo sei anni di recessione- sottolinea- oggi per chi vuole investire qui ci sono elementi di competitività”. Aumentano le imprese del manifatturiero, assicura, con 40 imprese in più in un anno a fine 2015, un trend che si conferma anche nei dati di marzo. E ancora: per le start up dell’incubatore di impresa “si rischia di non avere più spazio”: dopo un anno sono 20 e altre 10 stanno per entrare. “San Marino deve diventare sempre più business-friendly- conclude- per chi viene ad investire da fuori”. Di fronte a tutto ciò, “non si possono usare- concludono i segretari di Stato- strumenti di partecipazione importanti, come il referendum, per mettere a rischio questo percorso di trasformazione del Paese”.


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