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Parma, il tribunale è troppo efficiente. “Niente rinforzi”

PARMA - Il Tribunale di Parma? Troppo

Pubblicato:11-05-2016 14:02
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:42

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PARMA – Il Tribunale di Parma? Troppo efficiente e per questo escluso dagli aumenti di organico previsti dalla proposta del Governo scaturita in questi giorni da un decreto del 2012. E stessa sorte anche per la Procura ducale, sebbene sia oberata di lavoro. Sono gli argomenti portati all’attenzione del ministro della Giustizia dai deputati del Pd di Parma, Patrizia Maestri e Giuseppe Romanini, che in un’interrogazione chiedono all’esecutivo di ritornare sulla propria posizione. In particolare per il Tribunale, “benché sulla base del numero dei residenti nel circondario abbia diritto ad un aumento di quattro giudici e uno ulteriore in ragione del numero medio delle sopravvenienze calcolato con riferimento al quinquennio 2006-2010”, non sono previsti rinforzi visto il positivo rapporto tra pendenze e sopravvenienze che impedirebbe ogni ulteriore assegnazione“.

giustiziaIn questo modo però, commentano i dem, “il Tribunale di Parma risulterebbe significativamente penalizzato rispetto a tutti gli altri dell’Emilia-Romagna per i quali sono invece previsti incrementi del numero dei giudici, talora in misura consistente”. La proposta del Governo, inoltre non riconosce alla Procura di Parma alcun rafforzamento dell’organico, “sebbene in questo caso la situazione dell’ufficio sia in concreto più gravosa rispetto a quella di altre Procure emiliane paragonabili per dimensioni, per le quali sono invece previsti aumenti della pianta organica”.


Secondo Maestri e Romanini, “i riscontri numerici sulla base dei quali sarebbero fondate le previsioni di potenziamento dell’organico elaborate dal ministero, non terrebbero in adeguata considerazione il reale carico di lavoro degli uffici giudiziari di Parma che risente, inevitabilmente, della ricchezza e della vitalità del tessuto imprenditoriale provinciale”. La Procura infatti si deve pertanto occupare, oltre che di fallimenti di aziende, dei procedimenti civili e penali scaturiti dal crack Parmalat che ancora impegneranno gli uffici numerosi anni. Infine anche “il circondario di Parma non è purtroppo esente dal fenomeno della criminalità organizzata“.

Alla luce di tutto questo Maestri e Romanini concludono chiedendo “se il Ministro interrogato sia a conoscenza della necessità di aumentare il numero dei magistrati in servizio presso gli uffici giudiziari di Parma” e “se non ritenga di adottare tutte le più utili iniziative di competenza al fine di adeguare alle reali esigenze del territorio la dotazione organica dei giudici in servizio”.

di Mattia Caiulo, giornalista

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