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Camper, rottamazione ferma da 4 mesi. Pd: “Danno a turismo”

FIRENZE - La rottamazione dei camper

Pubblicato:11-05-2016 12:16
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:42

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FIRENZE – La rottamazione dei camper in Italia è bloccata da quattro mesi. Questa volta non è una questione di fondi, perchè quelli ci sarebbero: il Governo ha stanziato cinque milioni di euro con la legge di stabilità 2016 per la rottamazione dei vecchi camper, ma tutto è fermo perchè ancora “non stati emanati i decreti attuativi per rendere operativa la rottamazione“. Ora tre senatrici del Pd vanno alla carica e chiedono perché, dal momento che questa impasse sta causando danni al turismo e alla filiera del ‘camperismo’.

camper3A prendere le parti dei camperisti sono le senatrici dem Daniela Valentini, Silvana Amati, Manuela Granaiola, che hanno presentato un’interrogazione urgente rivolta al ministro dell’Economia Per Carlo Padoan. La loro attenzione si concentra sul “comparto produttivo e turistico” del settore, ricordando come la “filiera del camperismo” porta “oltre tre milioni di italiani e 2,7 milioni di persone dall’estero a visitare” il Paese. Numeri che “corrispondono al 5% del movimento turistico domestico e al 6% del movimento estero in Italia”. Il tutto per “22,9 milioni di notti” che corrisponde ad un fatturato “di 1,1 miliardi di euro annui, il 3,7% della spesa complessiva”.


camper4Il ragionamento delle tre senatrici, quindi, è rivolto “all’industria del caravanning, dislocata nel distretto della val d’Elsa, tra le province di Firenze e Siena”, che “da oltre 30 anni contribuisce alla promozione economica e turistica di località scarsamente valorizzate: un turismo ecologico, sostenibile e destagionalizzato”. E qui le tre senatrici Pd ricordano la recente inaugurazione del nuovo stabilimento della Laika a San Casciano in Val di Pesa (Firenze) a cui ha preso parte anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. L’input economico perciò “è importante”, tuttavia “ogni giorno di ritardo” all’attuazione dell’operazione rottamazione “crea un danno alle imprese del settore ed ai cittadini che vogliono investire nell’acquisto di questo mezzo di trasporto utilizzato da migliaia di famiglie”.

E così Daniela Valentini, Silvana Amati, Manuela Granaiola chiedono al ministro se “non ritenga necessario verificare eventuali responsabilità, considerando che lo stanziamento è solo per il 2016, l’iter di acquisto è comunque lungo e la stagione di vendite in prossimità dell’estate sta passando rapidamente”. Anche perché, concludono, “tale situazione pone a rischio i fondi stanziati ed un grave danno per le aziende“, così come “per gli oltre 7.300 lavoratori del settore, più l’indotto”.

di Diego Giorgi, giornalista

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