ROMA – Nuove scuole e un progetto ad hoc per incrementare la produzione agricola, venendo in aiuto di almeno 200 famiglie, in cinque villaggi diversi: e’ il cuore di un nuovo intervento in Nepal del Centro di cooperazione sviluppo (Ccs), finanziato con i contributi raccolti da Confindustria, Cigl, Cisl e Uil.
“Il progetto si concentrera’ in un distretto meridionale al confine con l’India e sara’ il terzo per aiutare il Nepal a rialzarsi dopo il terremoto di un anno fa”, spiega alla DIRE Alessandro Grassini, responsabile Ccs che proprio questa settimana volera’ a Katmandu. Il nuovo intervento sara’ finanziato da un contributo di 200 mila euro raccolto da Confindustria e dalle confederazioni sindacali grazie alla solidarieta’ di imprese e lavoratori.
L’idea e’ sempre la stessa: essere al fianco dei nepalesi colpiti dal sisma che il 25 aprile 2015 ha provocato oltre 9000 morti e distrutto 600 mila case. “Nelle settimane immediatamente successive al terremoto- ricorda Grassini- abbiamo garantito un riparo per circa 7000 persone; poi abbiamo costruito 38 scuole temporanee facendo tornare in classe 8900 bambini”. Al primo intervento ne e’ seguito un secondo, tra il novembre e il marzo scorso. “Abbiamo fissato pannelli di legno e materiali isolanti- ricorda il responsabile del Ccs- perche’ nelle scuole non si patisse il freddo”. Ora la terza fase, al via nelle prossime settimane: “E’ la continuazione di un impegno cominciato nel 2003, ben prima del terremoto, e segnato in particolare dall’attenzione verso i bambini”.
di Vincenzo Giardina, giornalista
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