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Dopo il vertice Usa, a Taiwan nove navi da guerra e ventisei jet cinesi

Cresce la tensione tra l'isola e il governo di Pechino. Le esercitazioni militari sono iniziate mentre la presidente di Taiwan Tsai Ing-wen incontrava a Los Angeles lo speaker della Camera statunitense Kevin McCarthy

Pubblicato:11-04-2023 11:08
Ultimo aggiornamento:12-04-2023 19:30

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ROMA – Nove navi da guerra e ventisei aerei militari cinesi avrebbero attraversato la linea mediana dello stretto di Taiwan, in una fase di rinnovate tensioni diplomatiche tra l’isola e il governo di Pechino. A riferirlo sono state le autorità di Taipei, secondo cui le operazioni si sarebbero registrate tra le 6 e le 11 di stamani ora locale. L’azione seguirebbe la conclusione di una tre giorni di esercitazioni militari che la Cina ha indetto nelle ore in cui la presidente di Taiwan Tsai Ing-wen incontrava a Los Angeles lo speaker della Camera statunitense Kevin McCarthy.

A proposito delle simulazioni militari degli ultimi giorni, che hanno visto l’isola circondata da navi e altri sistemi d’arma cinesi, Tsai Ing-wen ha accusato Pechino di comportamento “irresponsabile”, ha rivendicato il diritto a “difendere la democrazia”. Le visite diplomatiche all’estero “non sono una novità e sono ciò che la gente si aspetta, tuttavia- ha continuato la presidente- la Cina sta usando le manovre militari per creare instabilità a Taiwan e nell’area e questo non è un atteggiamento responsabile da parte di una potenza regionale”.

Taiwan da tempo rivendica l’indipendenza dalla Cina, che invece considera l’isola parte del proprio territorio. Sebbene solo quattordici paesi riconoscano Taiwan come stato sovrano – di cui non fanno parte né i membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite né dell’Unione europea – Taipei intrattiene relazioni commerciali e diplomatiche con molti paesi, primi tra tutti gli Stati Uniti, tra i principali a sostenerne le istanze indipendentiste.


La questione influisce sulla geopolitica dell’intera regione, e in particolare nei rapporti tra Cina e Giappone. Quest’ultimo, denunciando “sconfinamenti” delle navi cinesi nel Mar del Giappone, la scorsa settimana ha inaugurato una base militare della Forze di autodifesa di terra nell’isola di Ishigaki, nella prefettura sud-occidentale di Okinawa, in prossimità delle isole contese con la Cina e di Taiwan, un’iniziativa parte del piano di rafforzamento della difesa delle isole Nansei. Tokyo ha anche partecipato a esercitazioni congiunte con Stati Uniti e Australia sempre in chiave anti-cinese, mentre il mese scorso anche le Filippine hanno condotto esercitazioni congiunte con gli Stati Uniti nel Pacifico, con l’obiettivo di mettere a punto “nuove tattiche” per “affrontare avversari provenienti dall’esterno”.

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