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Sedici anni fa l’arresto di Provenzano, sindaco di Corleone: “Da lì nacque la speranza”

L''ultimo capomafia corleonese venne arrestato dopo 43 anni di latitanza l'11 aprile del 2006

Pubblicato:11-04-2022 18:27
Ultimo aggiornamento:11-04-2022 18:27
Autore:

giustizia-tribunale
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PALERMO – L’11 aprile del 2006, dopo 43 anni di latitanza, veniva arrestato a Corleone, nel Palermitano, Bernardo Provenzano, l’ultimo capomafia corleonese. “Quel giorno – afferma il sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi – mi sono sentito fortunato e insieme orgoglioso. Fortunato, perché da sindaco di Corleone avevo potuto gioire insieme con la grande maggioranza dei corleonesi per la fine della lunga latitanza di Provenzano. Orgoglioso, perché quanto più volte da me sostenuto nei pubblici comizi, ossia che la mafia, almeno come noi l’abbiamo conosciuta, violenta, arrogante, stragista stava per essere sconfitta, trovava conferma nell’arresto di Provenzano, la cui lunga latitanza sembrava dar ragione a quanti sostenevano che Cosa nostra fosse invincibile. Da quel giorno – aggiunge Nicolosi – prima nei ragazzi e poi nelle persone più anziane, ho letto, guardandone il viso e gli occhi, sprigionarsi una luce sempre più viva. Era ed è il segno di una speranza rinata, il frutto di una ritrovata libertà. Speranza e libertà – conclude il sindaco di Corleone – che ognuno di noi ha il dovere di alimentare perché i prossimi anni, i prossimi decenni siano per Corleone, per i corleonesi e per tutti i siciliani, anni di progresso, crescita e sviluppo economico. Anni da vivere in libertà e per la libertà”.

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