NEWS:

In piazza Maggiore il presidio del collettivo Banca Rotta, che poi entra in Comune

Nel pomeriggio l'incontro con la Giunta comunale, ma è fumata nera

Pubblicato:11-04-2022 14:32
Ultimo aggiornamento:11-04-2022 23:51

PROTESTA_COLLETTIVO_BANCAROTTA
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – Una cinquantina di manifestanti del collettivo Banca Rotta, sgomberato giovedì scorso dalla sede di via Fioravanti, ha dato vita a un presidio di protesta questa mattina in piazza Maggiore, davanti all’ingresso del Comune di Bologna.

Dopo aver spiegato le ragioni della protesta (“Il sindaco Matteo Lepore dice falsità su di noi”), il collettivo è salito a Palazzo D’Accursio dove è in corso il Consiglio comunale.

 BANCAROTTA ATTACCA LEPORE-CLANCY: “RIAPRIRE TAVOLO

Megafono, striscioni e musica a tutto volume, il blitz del collettivo Banca Rotta in Comune è poi continuato davanti alla porta chiusa dell’anticamera del sindaco, tenuti d’occhio dall’altra parte del vetro dalla Polizia municipale. E intanto il collettivo mette il dito nella piaga provando ad alimentare le tensioni in maggioranza tra Pd e Coalizione civica.


“Dov’è la coerenza e la correttezza politica e formale- attaccano i manifestanti- quando l’amministrazione convoca Banca Rotta ad un incontro per proporci un tavolo politico, e poi in sole 36 ore smentisce l’offerta, senza aspettare i tempi di risposta concordati? La mano destra di quest’amministrazione, il sindaco, invalida cosa fa la mano sinistra, la vicesindaca. Se anche non ci riguardasse direttamente, come cittadini saremmo comunque molto preoccupati per i processi democratici, l’affidabilità e la trasparenza di questa città”.

Il collettivo quindi rilancia. “È evidente che non c’è nessun motivo per non accogliere la nostra proposta– afferma- date uno spazio a Banca Rotta e iniziamo il tavolo politico di assegnazione degli spazi come previsto dal progetto e come dalla vostra proposta di martedì, con un interlocutore a cui si dia un reale peso politico e decisionale. Senza l’assegnazione concreta di spazi, quel tavolo sarebbe solo l’ennesimo esercizio di retorica politica”.

Il collettivo insiste. “Il fatto che le componenti di maggioranza e opposizione si trovino allineate sul concetto di ordine e pulizia ci fa veramente rabbrividire. Che la Giunta abbia la coerenza di dichiarare che il suo asse è posizionato sulla logica della redditività economica e della speculazione, contrariamente a quanto dichiara. Capiamo che le lottizzazioni, le grandi riqualificazioni urbane portano lustro alla vostra città vetrina. Ma non siamo una parte piccola della vostra città come immaginate“. 

Banca Rotta, che in mattinata ha accusato il sindaco Matteo Lepore di aver detto falsità sul conto dello stesso collettivo, rincara la dose. “Respingiamo ogni accusa di violenza e di assimilazione a dichiarazioni non nostre– affermano i manifestanti- la necessità di accumunare la nostra esperienza a dichiarazioni altrui che non c’entrano con il percorso, come quella di un video davanti alla sede di Coalizione Civica” fatto al leader del sindacato di base Sgb, Massimo Betti. “Dimostrano la grande difficoltà dell’amministrazione, la mancanza di argomenti e il tentativo di sviare dai fatti- accusa il collettivo- così come sono false le dichiarazioni che lo spazio di Banca Rotta è stato lasciato vuoto. Basta andare sulla nostra pagina web e vedere le decine di appuntamenti pubblici organizzati nello spazio in tre settimane e le assemblee di tante associazioni e gruppi informali, che in questa città non hanno neanche una stanza dove riunirsi”.

CASO BANCA ROTTA, FDI-LEGA: “NESSUN DIALOGO COI COLLETTIVI

Non concedere immobili e fondi comunali ad associazioni che abbiano occupato in precedenza. È la richiesta che arriva da Fratelli d’Italia, con un Ordine del giorno depositato oggi in Consiglio comunale e ammesso ai lavori odierni, ma in coda agli altri punti in discussione. La richiesta firmata da Stefano Cavedagna, consigliere comunale Fdi, arriva dopo lo sgombero del collettivo Banca Rotta, che oggi si è presentato a Palazzo D’Accursio per un presidio di protesta. “L’occupazione è sempre una forma di violenza, essendo fuori dalla legge- attacca Cavedagna- il Comune non può essere tollerante nei confronti di chi si comporta in questo modo. Bene ha fatto a pretendere lo sgombero, forse tardivo. Male invece chi ritiene che si possa ancora dialogare con queste persone e che si possa trattare per una soluzione. Questo non è tollerabile”.

Contro il collettivo e l’atteggiamento considerato troppo morbido da parte della Giunta Lepore si scaglia anche la capogruppo della Lega, Francesca Scarano, che a sua volta ha depositato un Ordine del giorno per impegnare il Comune a “sciogliere ogni legame” con realtà che non rispettano le convenzioni per l’uso degli spazi. Mozione che viene a sua volta ammessa ai lavori di oggi, ma sempre in coda agli altri documenti in discussione. “In città ci sono realtà, e sono sempre le medesime, che chiedono spazi con pretese assurde e dove poter fare i porci comodi loro- attacca la leghista- abbiamo visto come sono stati ridotti gli spazi dell’Xm24 e cosa succedeva in quelle notti, come abbiamo visto cosa è successo ora in via Fioravanti. Non è accettabile, la Giunta intervenga su quegli spazi per consegnarli alle vere esigenze della città”.

Nel frattempo, il collettivo Banca Rotta ha messo fine al suo presidio di protesta a Palazzo D’Accursio. Dalla Giunta Lepore è infatti arrivato il via libera a un incontro con gli attivisti, che dovrebbe tenersi proprio questo pomeriggio in Comune. “La posizione espressa dal sindaco è chiara- sottolinea il capogruppo Pd Michele Campaniello, a margine dei lavori del Consiglio comunale- ci sono altri immobili a bando, si può discutere in quest’ottica“.

Per il leghista Matteo Di Benedetto, però, il blitz di Banca Rotta di oggi è “l’ennesimo gesto intimidatorio” da parte del collettivo. “Questa volta hanno invaso i corridoi del Comune- segnala Di Benedetto- arrivando all’entrata delle sale del Consiglio comunale, gridando e rivendicando spazi pubblici. Azioni del genere non possono che squalificare chi le compie da ogni forma di rivendicazione. Cedere di fronte a fatti come questo significherebbe dire che chi alza i toni, batte i pugni e compie gesti intimidatori l’ha vinta. Non sarebbe accettabile in una democrazia”. Per il civico Gian Marco De Biase, “non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Diamo per scontata l’approvazione del sindaco sull’operato delle Forze dell’ordine in merito allo sgombero dei locali di via Fioravanti. Ci auguriamo che la Giunta si sia resa conto che con persone che non vogliono dialogare e rispettare le regole non può esserci confronto costruttivo”.

NO A NUOVI SPAZI, FUMATA NERA VERTICE COMUNE-BANCA ROTTA

Finisce con la più classica delle fumate nere e con la stessa distanza tra le parti l’incontro tra la Giunta comunale di Bologna e il collettivo Banca Rotta. All’incontro di questo pomeriggio in Municipio gli attivisti sono stati ricevuti dalla vicesindaca Emily Clancy e dalla capo di gabinetto del sindaco, Matilde Madrid. “Non ci sarà alcun percorso privilegiato dopo l’occupazione– mette in chiaro Madrid, parlando alla ‘Dire’ al termine dell’incontro- quello di oggi non era un tavolo di trattativa per trovare un nuovo spazio, ma un incontro per smetterla di confrontarci solo attraverso i comunicati stampa. Ci siamo parlati francamente e con toni distesi”.

Al collettivo, dunque, Madrid e Clancy hanno di fatto ribadito i punti già espressi dal sindaco Matteo Lepore in un’intervista alla stampa locale nei giorni scorsi. Ed è arrivato l’invito a cercare una nuova sede “come le altre associazioni”, cioè partecipando ai bandi. “Se l’esperienza di Bancarotta finisce oggi dipende solo da loro”, mette in chiaro Clancy. Da parte di Palazzo D’Accursio, però, c’è comunque uno “spirito di apertura e di riconoscimento” del percorso fatto dal collettivo fino ad oggi. Le loro istanze, spiega la vicesindaca, sono entrate a far parte sia del Laboratorio Spazi sia delle linee di indirizzo per la revisione e l’innovazione dei regolamenti per la gestione e l’assegnazione degli immobili comunali alle associazioni. “I nodi della discussione saranno analizzati anche dal comitato tecnico-scientifico”, assicura Clancy.

 Il percorso del Comune di Bologna per arrivare a nuovi regolamenti per l’assegnazione degli spazi è iniziato il 5 aprile scorso e dovrebbe terminare entro l’estate, spiega Madrid. Dopodiché Banca Rotta, “se sarà di suo gradimento”, potrà partecipare ai bandi per l’assegnazione degli spazi secondo le nuove procedure. Oppure, nel frattempo “può cercare una nuova sede partecipando come le altre associazioni” agli avvisi pubblicati in via ordinaria dai Quartieri o dai settori del Comune. “Ci hanno chiesto anche di poter restare lì ma ovviamente non si può”, chiude la porta la capo di gabinetto.

Tra i nodi irrisolti, c’è la pretesa da parte del collettivo che “l’uso civico dei beni pubblici non preveda la presenza di un referente titolare responsabile del contratto, che si assume oneri e onori dell’assegnazione. Per noi non è possibile, per legge- ribadisce Madrid- useremo tutta la nostra immaginazione per innovare i regolamenti, ma sempre all’interno delle norme”.

Da parte del collettivo, è grande la delusione. “Uno spazio non c’è e per loro il percorso di sperimentazione è chiuso- scuote la testa Alberto, di Banca Rotta- anche se saranno recepite le nostre istanze nel nuovo regolamento, la partecipazione sarà guidata con le classiche modalità dalla Fondazione per l’innovazione urbana. Ora valuteremo il da farsi, ma non possiamo accettare supinamente questa cosa. Lo spazio non era solo il bisogno di un gruppo ristretto, ma era una sperimentazione che serviva alla città e anche al Comune. Lo abbiamo fatto per passione politica e non per interesse personale. Invece hanno cancellato di fatto quel percorso. C’è grande delusione e la constatazione di una grande arroganza da parte del Comune”, afferma il rappresentante di Banca Rotta. 

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it