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Conferenza sul futuro dell’Europa fa tappa a Roma. Gualtieri: “Siamo la capitale dell’europeismo”

A meno di un mese dall'appuntamento conclusivo, in Campidoglio una grande assemblea aperta a tutti i cittadini e molto partecipata dagli studenti. Gualtieri: "Roma deve diventare città per giovani"

Pubblicato:11-04-2022 13:19
Ultimo aggiornamento:11-04-2022 13:19

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ROMA – Oltre 52mila partecipanti alla piattaforma digitale e quasi 650mila ai 6.406 eventi organizzati, che hanno prodotto finora 17.504 idee, 21.823 commenti e 72.354 approvazioni. A poco meno di un mese dell’appuntamento conclusivo, l’ultima plenaria in programma il prossimo 9 maggio, la Conferenza sul futuro dell’Europa fa tappa a Roma con una grande assemblea organizzata nella sala della Protomoteca del Campidoglio aperta a tutti i cittadini e molto partecipata dagli studenti dei licei romani.

A raccogliere proposte e idee e rispondere a domande e curiosità dei ragazzi sono stati il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il sottosegretario agli Affari europei, Enzo Amendola, e il sottosegretario alla Cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

GUALTIERI: “CONFERENZA SIA STEP INIZIALE PER MODIFICA TRATTATI”

“Sono molto contento e orgoglioso di accogliere a Roma, città europeista per definizione, antonomasia e storia, uno degli eventi clou della Conferenza che vede l’Italia partecipare in modo molto attivo con tante proposte e idee: la nostra città vuole essere attivamente presente in questo dibattito importante che va seguito in queste settimane finali”, ha detto Gualtieri.


Lo strumento della Conferenza, ha spiegato il sindaco, “vede coinvolti i cittadini con un ruolo propositivo al fianco delle istituzioni ascoltandoli con una formula innovativa, una rappresentanza di 108 cittadini nella plenaria con una voce diretta a fianco a quella mediata degli enti locali, dei Parlamenti e dei Governo”. L’idea di fondo, ha sottolineato il primo cittadino della Capitale, “è quella che il Parlamento prenda i risultati della conferenza e inviti il Consiglio dell’Unione a fare una convenzione, che è il primo step per la riforma dei trattati. È bello che vengano dall’Italia alcune tra le proposte più interessanti sulla tassazione, il lavoro e i salari, con il salario minimo europeo che è già all’attenzione della Commissione”.

Per Gualtieri, “la società civile europea è stata molto netta nel chiedere un bilancio comune e un salto di qualità generale, è stato già chiesto durante la pandemia. Le opinioni pubbliche sono cambiate e i tempi sono maturi”.

AMENDOLA: “ROMA AL CENTRO DELLA RICOSTRUZIONE EUROPEA”

Per Amendola, “Roma è al centro della ricostruzione europea e non poteva non ospitare la Conferenza, una piattaforma digitale aperta in cui i cittadini possono convogliare idee e priorità: un primo esercizio di democrazia partecipativa dal basso. Oggi il futuro dell’Europa si gioca sulla sfida dell’utilizzo delle armi e della guerra contro i diritti dei popoli, su un’Unione che comprenda la sanità, la politica fiscale, l’energia, il governo economico ma prima tutto la pace e la convivenza libera e democratica dei popoli. E Roma è la tappa più simbolica, perché da qui parte un messaggio verso l’assemblea conclusiva del 9 maggio”.

Da qui a quella data, l’appello del sottosegretario, “raccogliamo idee e suggestioni e poi bisognerà riflettere non dal punto vista teorico, ma affinché questa conferenza continui e si trovino le formule per costruire ancora di più questo legame di partecipazione tra cittadini, governi, parlamenti nazionali ed europeo e affinché poi ci sia la spinta per cambiare i trattati: l’allargamento dell’Unione, nuove istitizioni più democratiche, un Parlamento più dentro la legislazione europea. Sassoli diceva che l’Europa non è un incidente della storia ma il modo in cui i popoli rispondono al bisogno di pace, solodarieta e unione in un contesto sempre più competitivo a livello globale, e noi dobbiamo difendere la nostra carta d’identità: la libertà, la democrazia, la partecipazione”.

DELLA VEDOVA: “PER CONTARE DI PIÙ SERVONO POLITICA ESTERA E DIFESA COMUNE”

Vogliamo un’Europa che conti di più nel mondo come Europa, perché da soli non possiamo difendere i nostri valori e i nostri interessi, neanche la Germania da sola può farlo. Insieme possiamo guidare gli altri Paesi del mondo su temi fondamentali come la decarbonizzazione e l’economia circolare, mentre da soli non siamo forti, siamo troppo piccoli”, ha detto Della Vedova.

I cittadini, ha evidenziato, “ci chiedono un’Europa con una politica estera comune vera, oggi non c’è perché bisogna avere l’unanimità e quindi i compromessi al ribasso sono all’ordine del giorno, mentre bisognerebbe arrivare a maggioranza qualificata; e ci chiedono anche un sistema di difesa comune, oggi abbiamo 27 piccoli eserciti in competizione tra loro mentre un Sistema europeo di difesa avrebbe una grande funzione di deterrenza“. Insomma, ha concluso il sottosegretario, “se vogliamo conservare le nostre libertà l’Europa deve fare passi avanti”.

GUALTIERI AGLI STUDENTI: “ROMA NON È UNA CITTÀ PER GIOVANI MA DEVE DIVENTARLO”

“Roma oggi non è una citta per giovani, lo deve diventare. Siamo una delle poche Capitali al mondo in cui i giovani vengono allontanati invece che attirati, perché non ci sono state politiche di livello negli ultimi anni per costruire e offrire opportunità di studio, alloggio e lavoro di qualità“. Così il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri rispondendo alle domande degli studenti dei licei romani durante l’assemblea in Campidoglio della Conferenza per il futuro dell’Europa.

“Il tema non è infatti solo la quantità, ma anche la qualità, la costruzione di spazi e luoghi dove i giovani possano esprimersi e costruire politiche – ha proseguito il primo cittadino -, a Roma praticamente non ci sono ostelli. Cultura, casa, mobilità: quando si affronta ciascuna di queste politiche, la priorità di valorizzare giovani e donne è la condizione per essere credibili”.

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