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Stagione estiva ‘imbrigliata’, i bagnini romagnoli: “Almeno si parta dai bagni solari”

Viaggio tra gli stabilimenti della riviera, promettono chiriguito in brandina

Pubblicato:11-04-2021 10:52
Ultimo aggiornamento:11-04-2021 10:58

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RIMINI – Armati di pale e badili, i bagnini romagnoli dopo Pasqua sono tornati al lavoro nelle loro spiagge, per prepararle alla partenza della stagione. Anche di fronte all’incognita sulla data dell’apertura degli stabilimenti, vogliono farsi trovare pronti. La speranza è partire con l’elioterapia, ovvero la possibilità di stare in spiaggia per la tintarella, molto prima del 29 maggio, giorno fissato dalla Regione Emilia-Romagna per l’inizio della stagione balneare. Da Cattolica a Cervia-Milano marittima, tra i “capanni” non è raro veder spuntare anche qualche ruspa e scavatori per livellare il lido, prima di fissare i ‘paletti’ degli ombrelloni. Rispetto a un anno fa, ora le “regole” per consentire il distanziamento tra gli ospiti ci sono – e sono le stesse dell’estate scorsa – i bagnini sanno già come predisporre gli stabilimenti. A preoccupare sono piuttosto il ‘balletto dei colori’ delle Regioni che determinerà quando si potrà aprire e il pienone di luglio e agosto nella seconda stagione turistica dell’era Covid, più compressa nei tempi e negli spazi (e nei ricavi) per non lasciare senza ombrellone nessuno.

Cattolica è l’ultima spiaggia romagnola, al confine con le Marche e qui Roberto Baldassarri, presidente della Coop bagnini, attende le disposizioni del Governo: “In questo periodo potremmo già lavorare, come prima dell’era Covid- spiega- invece non possiamo aprire ai clienti”. Quest’anno per i bagnini è difficile indicare una data di apertura, “dipende se si potrà partire già in zona arancione o solo in zona gialla”, chiosa. La Regione ha fissato l’inizio della stagione balneare il 29 maggio, “noi- prosegue Baldassarri- pensiamo di poter aprire gli stabilimenti almeno a metà maggio, speriamo che in questo ci aiutino anche le vaccinazioni e i contagi calino”. Dai ‘bagnanti’ affezionati o nuovi le chiamate sono continue: “C’è tanta voglia di venire al mare- prosegue- tutti i giorni arrivano prenotazioni, anche se si resta in sospeso, la telefonata si chiude sempre con un rassegnato ‘veniamo se ci lasciano venire’”.

L’apertura tra Regioni per il turismo è fondamentale, sottolinea, e magari si spera in qualche ritorno dall’estero, dalla Germania in particolare. “L’aspettativa è che quest’anno si ripeta almeno l’andamento dello scorso anno con due mesi pieni a luglio e agosto- confida- si è perso giugno e nei due mesi in qui si è lavorato se ne è andato comunque il 30-40% dei ricavi rispetto agli anni precedenti, per via del minor numero di ombrelloni”. Così, anche se gli alberghi e gli appartamenti in affitto saranno probabilmente pieni come nel 2020, anche quest’anno c’è il rischio che le spiagge della Regina non possano ospitare tutti. “L’anno scorso qualcuno è rimasto senza posto- ammette Baldassarri- e c’è il rischio che la cosa si ripeta per chi prenota la camera, l’appartamento, ma non l’ombrellone”. Anche se quest’anno albergatori e bagnini sono corsi ai ripari: “Ci siamo organizzati meglio con i pacchetti camera più spiaggia”.


Anche Riccione, la Perla Verde, si prepara a poter accogliere i bagnanti già a fine aprile o “almeno per i primi di maggio”, si augura Andrea Gambuti, vice presidente della coop bagnini. E ci si prepara: “Subito dopo Pasqua iniziamo a sistemare le cabine- spiega- dopo si procede al livellamento della spiaggia e alla posa dei paletti”. Non solo: diversi stabilimenti sono al lavoro per offrire ai propri clienti una novità: in almeno cinque-sei spiagge appariranno nuovi chiringuiti che consentiranno happy hour, certo senza il contorno di party e dj, ma comodamente sulla propria brandina.

“Quest’anno alcuni stabilimenti hanno investito per attrezzarsi di chiringuiti propri- spiega Gambuti- anche se restano le incertezze legate alle concessioni demaniali, si è voluto dare un servizio in più e permettere ai bagnanti un aperitivo in sicurezza sulla spiaggia, sotto il proprio ombrellone”. Le aspettative per l’estate sono molto buone”, aggiunge, malgrado tutto. “Le prenotazioni sono tante e visti i problemi di posto avuti l’anno scorso in agosto e nei week end di luglio, invitiamo i turisti a prenotare non solo la casa o la camera d’albergo, ma anche l’ombrellone”. Altrimenti, niente aperitivo in riva al mare. A Torre Pedrera di Rimini nessun rischio overbooking, tra nuovo waterfront, spiagge ampie ed ecosostenibili.

Tra gli stabilimenti completamente trasformati ci sono il Bagno 62 Giorgio, che verrà ricostruito del tutto con materiali ecosostenibili e puntando al green. “Per ora ci sono solo le fondamenta- spiega la titolare, Arianna Giorgetti- ma a metà giugno contiamo di partire”. E se, in generale, le spiagge di Rimini potranno contare, come lo scorso anno, di 18 metri quadri di spazio per ombrellone, a Torre Pedrera possono arrivare anche superare di lunga i 20. “Nella nostra spiaggia abbiamo molto spazio- assicura la bagnina- per ogni ombrellone destiniamo 25 metri quadri”. Significa mettere 50 ombrelloni in meno rispetto ai 210 delle estati pre-covid, ma non a scapito dell’accoglienza: “Abbiamo avuto già prenotazioni dai clienti tradizionali, più che altro famiglie- assicura- ma lo spazio c’è e anche il turista last minute di Ferragosto da noi non corre il rischio di restare senza ombrellone”.

Per prenotare i posti “migliori”, invece, a Cervia-Milano Marittima c’è l’app. E connessioni a banda larga per chi fa smart working in spiaggia. E si lavora perché “il turista possa riprendere la spiaggia dove l’aveva lasciata, non nel 2020 ma nel 2019”, spiega Danilo Piraccini, della Cooperativa bagnini di Cervia. Non significa che non ci saranno distanziamento e il rispetto delle misure anti-covid: “Ma vogliamo far recuperare la voglia di vacanza- chiarisce- vissuta senza paure e con leggerezza”. Come? Il turismo di Cervia punta molto sugli eventi sportivi, spiega, per la cui ripresa si confida nei risultati della campagna vaccinale. Non solo: “Nell’ultimo anno si sono registrati molti progetti imprenditoriali- fa sapere- e tanta voglia di innovare da parte delle nuove generazioni di gestori balneari, in particolare c’è molta attenzione nella cura della gastronomia di qualità dei ristoranti e nell’offerta bar”. E ancora: complici le nuove abitudini introdotte con la pandemia, sotto l’ombrellone chi vorrà fare ‘smart working’ avrà connessione a banda larga grazie a 9 chilometri di spiaggia coperta dalla fibra ottica. Il portavoce della cooperativa bagnini di Cervia sull’incertezza delle “aperture” assicura massimo rispetto per quale che sia la decisione: “L’economia deve andare avanti, ma non sopra tutto- riconosce- da parte nostra, ci troveremo pronti, appena daranno il semaforo verde, sapremo allestire in poco tempo i nostri stabilimenti e ristoranti, anzi, siamo già pronti”. Infine, ombrelloni disponibili per tutti anche nell’alta stagione, “I posti ci saranno- assicura- magari per avere quelli migliori, nelle prime file, meglio prenotarli”. Per farlo “ormai tutti i bagnini dallo scorso anno si sono attrezzati con i social, pagine web e persino con le app”, un servizio apprezzato soprattutto dai più giovani.

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