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Coronavirus, in Emilia-Romagna un hub nazionale per le terapie intensive “a tempo di record”

Con un progetto della Regione e un investimento di oltre 26 milioni di euro, nasce nel territorio il 'Covid Intensive Care' a disposizione di tutta l'Italia

Pubblicato:11-04-2020 14:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:07

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ROMA – L’Emilia-Romagna diventa hub nazionale per la terapia intensiva, entrando a far parte della struttura che sta costituendo il ministero della Salute. Con un progetto della Regione e un investimento di oltre 26 milioni di euro, nasce infatti nel territorio il ‘Covid Intensive Care‘: e’ una rete di terapie intensive con 146 posti letto “sempre utilizzabile”, e a disposizione di altre Regioni quindi di tutta l’Italia, per assistere pazienti che si sono ammalati o si potrebbero ammalare di coronavirus. La rete, in ogni caso, sara’ strutturale. E soprattutto, annunciano il governatore, Stefano Bonaccini, e l’assessore alla Salute, Raffaele Donini, in collegamento con il ministro, Roberto Speranza, sara’ tutto pronto “a tempo di record”, tra maggio e giugno.

Sono sei le realta’ individuate, dove entreranno nel vivo in queste settimane lavori di ristrutturazione o completamento di reparti ospedalieri o la realizzazione di strutture ad hoc.
Queste ultime sono costituite da moduli con struttura autoportante con caratteristiche strutturali, termo-acustiche, antincendio, sismica e di sanificazione, compatibili appunto con la destinazione a terapia intensiva per pazienti infetti. I centri saranno dotati di tutti gli ambienti richiesti dalle norme di accreditamento nazionale e quelli che da’ dopo il Covid si rendono necessari, a partire da ampie aree per vestizioni, svestizioni e sanificazione.
L’investimento complessivo e’ di oltre 26 milioni di euro, tra fondi regionali, statali gia’ a disposizione della Regione, donazioni e attrezzature dedicate fornite dalla Protezione civile nazionale (per 9,5 milioni). Ed e’ gia’ stata avviata, da parte delle aziende sanitarie, la progettazione degli interventi.
Riguardano l’ospedale Maggiore di Parma, il Policlinico Sant’Orsola e l’ospedale Maggiore a Bologna, il Policlinico e l’ospedale civile di Baggiovara a Modena, l’ospedale Infermi a Rimini. 

Le strutture assisteranno pazienti Covid con una modalita’ “in rete” rispetto alle terapie intensive regionali, facendo fronte a tutte le situazioni previste, anche nel caso la curva epidemiologica si attenuasse in Emilia-Romagna ma si acutizzasse in altre regioni del Paese. E comunque, insistono Bonaccini e Donini parlando con Speranza online, “costituiranno dotazione permanente di terapia intensiva del sistema sanitario regionale”.


La nuova dotazione si aggiunge a quella messa in atto fino ad ora grazie al piano regionale di rafforzamento dei posti letto, realizzato da Piacenza a Rimini all’interno della rete ospedaliera. All’8 aprile, in Emilia-Romagna si e’ raggiunto un totale di 690 posti letto di terapia intensiva, di cui 573 per pazienti Covid e 117 per pazienti non Covid. A questi, si sommano 4.544 posti letto ordinari per pazienti Covid.

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