NEWS:

Lago di Bracciano, Badaloni (Parco): “In alcuni punti persi il 70% degli habitat”

Resta una situazione di "estrema gravita'" nonostante i circa 45 cm recuperati dal bacino da inizio 2018

Pubblicato:11-04-2018 16:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:45

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Una situazione di forte stress ambientale a cui il lago di Bracciano non e’ mai stato sottoposto. A fare le spese di quella che, secondo il direttore del Parco naturale regionale del Lago di Bracciano-Martignano, Daniele Badaloni, resta una situazione di “estrema gravita’” nonostante i circa 45 cm recuperati dal bacino da inizio 2018, sono le fasce ripariali, preposte ai processi di depurazione dell’acqua. A causa della crisi idrica del 2017, il bacino di origine vulcanica ha infatti registrato una riduzione degli habitat “del 20-30% in alcune zone, del 50-70% in altre”, mentre in alcuni punti “si sono del tutto estinti”. Dati contenuti nelle relazioni prodotte dall’ente Parco e confermati dalla relazione geologica commissionata allo studioso Alessandro Mecali dal comune di Anguillara Sabazia e da un rapporto dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra). 

https://youtu.be/esWBpBdOB40

“Difficile fare previsioni- spiega all’agenzia di stampa Dire Badaloni- ma abbiamo stimato che per tornare ai livello dello zero idrometrico ci vorranno fra i quattro e i sei anni, ma e’ tutto condizionato a quantita’ e tipologia delle precipitazioni. Quando l’acqua sara’ tornata al suo livello naturale bisognera’ fare i conti con gli impatti effettivi, perche’ solo allora potremo sapere se la vegetazione sara’ in grado di riprendere vita”. Ad essere a rischio, quindi, sono i cosiddetti “servizi ecosistemici” che si traducono, in questo caso, “in una facile potabilizzazione dell’acqua”. Altra condizione per la risalita del livello del lago e’ poi lo stop alle captazioni: “Acea ha dichiarato di aver prelevato 1.100 litri al secondo in media all’anno. Questa quantita’ incide sul livello del lago per 1,66 mm al giorno di perdita, il che significa che ogni anno scende di 60 cm solo per i prelievi- ragiona Badaloni- Quindi nel 2015 60 cm, nel 2016 60 cm, nel 2017 38 cm, perche’ per fortuna siamo riusciti a far interrompere i prelievi nel corso dell’anno: in tutto sono 158 cm rispetto ai 198 persi. L’incidenza e’ stata significativa”. Una crisi che pero’ ha radici lontane, quando nel 2015 il livello del lago era sopra di 22 cm rispetto allo zero idrometrico ed Acea ha iniziato a prelevare “volumi che mai si erano stati registrati per continuita’ e quantita’ nel tempo”. 


“L’ente Parco ha condotto la verifica palmo a palmo di tutti e 33 i km del perimetro del lago e sono state riscontrate 30 tubazioni: dieci erano titolate di corretta concessione di utilizzo, venti erano abusive- chiarisce Badaloni sulla polemica degli allacci abusivi, che secondo la sindaca di Roma Virginia Raggi erano circa 200- Di queste non tutte erano attive, mentre alcune erano utilizzate per annaffiare l’orto, Si tratta certo di un comportamento del tutto deprecabile che e’ stato perseguito in Tribunale con regolari denunce. Ma l’incidenza non e’ cosi’ significativa, mentre quello che secondo noi e’ un problema da approfondire e contrastare- sottolinea il direttore- e’ l’utilizzo improprio del prelievo dai pozzi, che ricadono non solo nell’area limitrofe il lago, ma in tutto il bacino idrografico”. Un’attivita’ che, secondo Badaloni, deve essere vigilata dalla Citta’ Metropolitana. Il problema restano, quindi, i diritti di Acea: “La nostra richiesta e’ semplice, che i prelievi non vengano ripresi, quantomeno in queste condizioni- sottolinea Badaloni- Nessuno e’ mai stato contrario all’utilizzo del lago anche come risorsa potabile, ma deve essere necessariamente un utilizzo come risorsa strategica e sostenibile”. 

E sulla possibilita’ che il Tribunale delle Acque si pronunci a favore del ricorso di Acea alla terza ordinanza di sospensione della Regione Lazio, il direttore del Parco e’ netto: “Non facciamo sconti a nessuno e come fronte unitario continueremo questa che non e’ una battaglia ideologica, ma a difesa di questo lago che, nonostante la crisi, mantiene inalterato il suo fascino, ma ha bisogno di essere tutelato altrimenti rischia di essere compromesso per sempre”. 

https://www.youtube.com/watch?v=CVdYwdegcog

Un’opinione comune a Graziarosa Villani e al Comitato Difesa Lago di Bracciano, costituito dai cittadini dei comuni rivieraschi (Bracciano, Anguillara Sabazia e Trevignano Romano) nell’ottobre del 2016, quando si era notato il trend negativo del livello del bacino: “Il disastro ambientale non e’ stato scongiurato, anzi, e’ certificato dal report Ispra, che ha messo in evidenza che tre habitat sono andati distrutti- dichiara all’agenzia di stampa Dire la presidente del comitato Villani- La famosa Isoetes Sabatina, specie endemica che nasce solo sul lago di Bracciano, e’ stata portata al centro del germoplasma della Tuscia proprio per essere salvaguardata. Abbiamo perso tantissimo in biodiversita’”. I cittadini riuniti in comitato hanno reagito depositando lo scorso 20 giugno una denuncia alla Procura, per chiedere di perseguire i responsabili: “Ancora oggi stiamo aspettando che la Procura faccia azioni concrete a riguardo” lamenta Villani, che aggiunge: “Oltre alla lotta per lo stop alle captazioni abbiamo avviato una procedura per una legge di iniziativa popolare che dia seguito alle direttive europee per costruire ambiti di gestione piu’ a misura dei territori. Ci aspettiamo di arrivare ad un ambito di bacino piu’ ridotto rispetto ad Acea Ato 2”.

Sull’azione politica della sindaca di Roma Villani chiude: “La Raggi e’ stata indecorosa e indecente rispetto a questa vicenda, scordandosi addirittura di essere sindaca metropolitana, quindi anche di questi territori. Spara numeri senza verificarli- prosegue- non ci risulta che sia venuta sul territorio a partecipare in prima persona ai tavoli istituzionali. Poi ha messo nero su bianco che sostiene Acea. Pensiamo che lo faccia per avere il 51% degli utili della sua societa’”. E se le captazioni di Acea dovessero riprendere, il Comitato promette battaglia: “Scenderemo in piazza sul territorio e a Roma, perche’ non possiamo accettare che un lago vada distrutto per l’incompetenza della multiutility romana- annuncia Villani- Il nuovo assessore all’Ambiente della Regione Lazio dovra’ dare piu’ potenzialita’ alle istituzioni locali, al Parco maggiori poteri di controllo, maggiori risorse anche in termini economici a ristoro dei danni provocati al turismo. Ci aspettiamo investimenti notevoli- conclude- perche’ questo e’ un territorio tra i piu’ belli del Lazio”.

lago di bracciano
lago di bracciano
lago di bracciano
lago di bracciano
lago di bracciano
lago di bracciano
lago di bracciano
lago di bracciano
lago di bracciano
lago di bracciano
lago di bracciano
lago di bracciano
lago di bracciano
lago di bracciano
lago di bracciano
lago di bracciano
lago di bracciano
lago di bracciano
lago di bracciano

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it