NEWS:

Cultura, il vicepresidente Viscomi inaugura l’area Gianmartino

REGGIO CALABRIA - Il Vicepresidente della Giunta regionale della Calabria, Antonio

Pubblicato:11-04-2016 13:43
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:33

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

Aula-Consiglio-Regione-CalabriaREGGIO CALABRIA – Il Vicepresidente della Giunta regionale della Calabria, Antonio Viscomi, ha partecipato ieri a Tiriolo, all’ inaugurazione dell’area archeologica urbana di “Gianmartino”, alla presenza, tra gli altri del Prefetto di Catanzaro Luisa Latella e del Questore Giuseppe Racca. La cerimonia è legata al fatto che nel corso delle campagne di scavo degli ultimi anni, nell’intera zona sono emersi i resti di un imponente edificio di cultura Brettia, databile tra il IV – III sec. a.C.

   “La ricchezza di un territorio come quello di Tiriolo – ha detto Viscomi – è confermata da ritrovamenti come questo, che meritano una appropriata valorizzazione. È fondamentale che un luogo e un’esperienza simili siano custodite come patrimonio collettivo, con un’opera di sostegno condivisa da tutte le istituzioni, e diventino la leva per cementare il senso di comunità della popolazione. La collaborazione che viene dal basso, dai cittadini che si prendono cura dei loro beni, come già sta avvenendo a Tiriolo, è il migliore ausilio alla  crescita civile e alla programmazione di occasioni di sviluppo per un intero comprensorio, che può fare delle eccellenze artigianali e del patrimonio storico-naturalistico, i driver fondamentali che muovono il motore del suo futuro”.
   “Riscoprire il senso stesso dell’essere comunità- ha aggiunto Viscomi- è il presupposto per la crescita economica del territorio in una logica di azione virtuosa che considera i beni culturali non solo come affascinanti memorie del passato, da proteggere dal degrado e dall’incuria, ma come aggregatori di competenze ed esperienze culturali, sociali ed economiche in grado di animare il territorio”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it