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ROMA – Il Manchester United ha deciso: l’iconico Old Trafford sarà raso al suolo per fare spazio a un nuovo stadio da 100.000 posti, destinato a diventare “il più grande del mondo”. Un progetto ambizioso da 2 miliardi di sterline, svelato ufficialmente da Sir Jim Ratcliffe, co-proprietario del club, che ha definito l’iniziativa un’opportunità “unica nel secolo”.
Il nuovo impianto sorgerà accanto alla storica casa dello United, attiva da 115 anni e ormai considerata obsoleta rispetto alle migliori arene sportive globali. L’obiettivo? Un’infrastruttura all’avanguardia, pensata per garantire ai tifosi un’esperienza senza precedenti, senza tradire l’essenza dell’Old Trafford. “Dobbiamo essere coraggiosi e cogliere questa opportunità per costruire una nuova casa all’altezza del futuro”, ha dichiarato Sir Alex Ferguson, leggenda del club.
Il progetto non si limita al solo stadio. Secondo Ratcliffe, sarà il fulcro di un vasto piano di rigenerazione urbana, in grado di creare posti di lavoro e attirare investimenti nell’area di Old Trafford. Il governo britannico ha già espresso il proprio supporto all’iniziativa, con il cancelliere Rachel Reeves che ha sottolineato il potenziale impatto economico: si stima un indotto di 7,3 miliardi di sterline all’anno e la creazione di 90.000 nuovi posti di lavoro.
Nonostante l’entusiasmo, restano interrogativi sui finanziamenti. Ratcliffe ha recentemente ammesso che lo United avrebbe rischiato il fallimento senza le drastiche misure di riduzione dei costi attuate. Il nuovo stadio, che potrebbe costare tra i 2 e i 2,3 miliardi di sterline, sarà interamente a carico del club, senza fondi pubblici diretti per la costruzione.
Il Manchester United prevede di completare il nuovo stadio in sette anni, anche se Ratcliffe punta a velocizzare i tempi, prendendo spunto da progetti come il SoFi Stadium di Los Angeles, completato in quattro anni. Le prime immagini concettuali, realizzate dallo studio di architettura Foster + Partners, sono state presentate ufficialmente, mostrando un impianto futuristico immerso in un distretto urbano rinnovato.
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