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Ancora una volta i pescatori si dimostrano ‘sentinelle’ segnalando in Italia un nuovo pesce ‘alieno’: una triglia tipica del Mar Rosso e Golfo di Aden. L’esemplare, catturato nell’isola di Lampedusa, rappresenta il primo ritrovamento della specie nei nostri mari. La triglia del Mar Rosso è caratterizzata da una banda scura longitudinale nella parte superiore del corpo e da una macchia scura in prossimità della coda: i pescatori, riconoscendone le caratteristiche, hanno subito individuato l’esemplare tra le triglie native che avevano catturato e hanno provveduto a congelarlo per consegnarlo ai ricercatori dell’Ispra di Palermo, con i quali si è instaurato da decenni un proficuo rapporto di collaborazione. I ricercatori Ispra rinnovano l’invito a segnalare le catture e le osservazioni di organismi inusuali alla email istituzionale alien@isprambiente.it e, quando possibile, a conservare gli esemplari.
Una balenottera comune è stata avvistata pochi giorni fa nel Golfo di Taranto. I ricercatori della Jonian Dolphin Conservation, l’associazione che monitora e studia la presenza dei cetacei nel Mar Ionio, hanno documentano la presenza del grande cetaceo, il secondo animale più grande del pianeta, confermando il ruolo cruciale del Mediterraneo nella sua conservazione e l’importanza del monitoraggio. L’avvistamento di questo cetaceo nel Golfo di Taranto non è frequente, ma le balenottere sono una presenza costante anche nel Mediterraneo centrale. Tra le oltre 4.150 osservazioni di cetacei raccolte nell’ambito di un progetto europeo che si occupa di conservazione dei cetacei e tartarughe marine in mare aperto nel Mediterraneo, ben 1.140 riguardano la balenottera comune.
Un maiale gigante in cartapesta ha pacificamente ‘invaso’ piazza Montecitorio a Roma, accompagnato dallo striscione ‘Onorevoli, non potete più ignorarmi!’. Questo il messaggio recapitato da un gruppo di attivisti e attiviste di Greenpeace Italia per attirare l’attenzione del Parlamento sulla necessità di discutere la proposta di legge ‘Oltre gli allevamenti intensivi’ presentata alla Camera ormai un anno fa dall’organizzazione ambientalista, insieme a Lipu, Isde-Medici per l’ambiente, Terra! e Wwf Italia. Il testo di legge, che si focalizza sulla necessità di una transizione agro-ecologica del comparto zootecnico, è a oggi fermo in commissione Agricoltura, e le cinque associazioni promotrici chiedono a gran voce ne venga calendarizzata la discussione. Gli animali allevati annualmente in Italia sono oltre 700 milioni.
Gli investimenti realizzati in Italia nel settore idrico hanno raggiunto i 65 euro annui per abitante nel 2023, con una crescita stimata fino a 72 euro annui nel 2024 e fino a 80 euro nel 2025, anche per effetto dei progetti legati all’attuazione del Pnrr. La serie testimonia un miglioramento progressivo della spesa pro capite, con un incremento complessivo del +99% tra il 2012 (anno di avvio della regolazione Arera) e il 2023. Questo il quadro che emerge dal Quaderno del Blue Book ‘Investimenti per la sicurezza idrica e la qualità del servizio’, realizzato dalla Fondazione Utilitatis e promosso da Utilitalia, presentato a Roma nella sede del Cnel. Negli ultimi anni, poi, gli investimenti nel comparto idrico hanno subito una trasformazione significativa. Dal 2021 al 2023, i gestori industriali – che nel campione analizzato coprono circa il 66% della popolazione – hanno realizzato investimenti per circa 7,1 miliardi di euro, cifra che sale a 13,2 miliardi se si considerano gli interventi programmati per il biennio 2024-2025.
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