I polpi a strisce blu avvelenano le femmine per accoppiarsi senza essere mangiati

Il veleno di questi minuscoli cefalopodi può essere mortale per l'uomo, ma iniettato nelle femmine (molto più grandi) permette ai maschi di evitare di essere cannibalizzati e di riprodursi

Pubblicato:11-03-2025 12:46
Ultimo aggiornamento:11-03-2025 12:46
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ROMA – I polpi maschi iniettano un veleno nelle femmine durante il sesso, paralizzandole per evitare di essere mangiati. Lo fanno in particolare quelli dalle linee blu, cefalopodi minuscoli – e molto pericolosi – che si trovano comunemente nelle barriere coralline poco profonde e nelle pozze di marea.

Una ricerca pubblicata sulla rivista Current Biology svela che una delle quattro specie di polpo dagli anelli blu utilizza una neurotossina estremamente potente chiamata tetrodotossina, presente anche nei pesci palla, per immobilizzare le sue prede sessuali: con un morso preciso iniettano il veleno nell’aorta della femmina all’inizio dell’accoppiamento.

Secondo l’autore principale dello studio, il dottor Wen-Sung Chung dell’Università del Queensland, le femmine adulte hanno all’incirca le dimensioni di una pallina da golf, ma sono da due a cinque volte più grandi dei maschi. E tendono a mangiarli.

“Quando le femmine di polpo a righe blu depongono le uova, trascorrono circa sei settimane senza nutrirsi, solo per prendersi cura delle uova. Hanno davvero bisogno di molta energia per superare il processo di cova”.

I polpi maschi hanno un braccio specializzato per l’accoppiamento, chiamato ectocotile, che trasferisce una capsula spermatica nell’ovidotto della femmina. Per difendersi dalla “fame” delle femmine, i maschi hanno sviluppato delle strategie per evitare di essere cannibalizzati. “Il braccio di accoppiamento del polpo con le linee blu è molto più corto”, ha detto Chung. “Non potendo effettuare l’accoppiamento a lunga distanza, devono adottare una strategia di accoppiamento di montaggio”.

I ricercatori hanno osservato i polpi maschi immobilizzare le femmine durante le sessioni di accoppiamento che duravano tra i 40 e i 75 minuti. Quando la tetrodotossina ha fatto effetto, le femmine hanno smesso di respirare dopo circa otto minuti, diventando pallide e le loro pupille non rispondevano più alla luce. “L’accoppiamento terminava quando le femmine riprendevano il controllo delle loro braccia e spingevano via i maschi”, hanno osservato gli scienziati. Nessuna delle femmine è morta durante l’accoppiamento e il giorno seguente si sono nutrite normalmente, il che suggerisce una resistenza alla tetrodotossina.

I maschi muoiono comunque subito dopo la copulazione, mentre le femmine muoiono dopo la schiusa delle larve.

L’avvelenamento da polpi a righe blu può essere invece mortale per gli esseri umani.

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