Tempesta di droni ucraini su Mosca, mai così tanti dall’inizio della guerra

L'Ucraina prova a segnare un punto militare prima degli incontri di Riad, lanciando un attacco con 337 droni. Tutti gli aeroporti della capitale sono stati chiusi. A Parigi intanto si riuniscono oltre 30 Paesi "volenterosi"

Pubblicato:11-03-2025 07:47
Ultimo aggiornamento:11-03-2025 16:09

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ROMA – Anche l’Ucraina prova a segnare un punto militare prima della partita diplomatica di ritorno con gli Stati Uniti, “in campo” oggi a Riad. Il ministero della difesa russo ha dichiarato che nella notte sono stati lanciati 337 droni contro la Russia, di cui 91 hanno preso di mira la regione di Mosca. Il sindaco della capitale, Sergei Sobyanin, ha dichiarato che si è trattato del più grande attacco di droni ucraini contro la città dall’inizio della guerra.

L’ente di controllo dell’aviazione russa ha dichiarato che i voli sono stati sospesi in tutti e quattro gli aeroporti di Mosca. Altri due aeroporti, nelle regioni di Yaroslavl e Nizhny Novgorod a est di Mosca, sono stati chiusi.

Diversamente che in altre occasioni questa volta l’Ucraina ha rivendicato l’attacco, proprio per rendere evidente la sua “forza” militare anche in un momento di difficoltà dovuta alla sospensione degli aiuti americani.

Alcuni droni sono riusciti a dribblare le difese antiaeree russe e hanno colpito delle abitazioni a Mosca, Vidnoye e Domodedovo, procurando due vittime e diversi feriti secondo le prime stime ufficiali.

A PARIGI, OLTRE CHE A RIAD

In contemporanea con i colloqui di Riad, a Parigi alti rappresentanti dell’esercito di oltre 30 paesi si incontreranno per discutere la creazione di una forza internazionale con lo scopo di scoraggiare future aggressioni russe una volta stabilito un cessate il fuoco.

Per l’Ap si tratta del culmine degli sforzi francesi e britannici per radunare le nazioni sotto una cosiddetta “coalizione dei volenterosi”. L’elenco dei paesi partecipanti comprende quasi tutti gli stati membri della NATO, ma senza gli Stati Uniti, nonché alcuni paesi del Commonwealth e potenze asiatiche come Giappone e Corea del Sud.

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