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#Fermarelastrage, a Cutro la manifestazione per le vittime del naufragio

"È il momento di dire basta ad ogni forma di strumentalizzazione politica e di fermare le stragi", dicono i promotori

Pubblicato:11-03-2023 16:43
Ultimo aggiornamento:12-03-2023 12:51

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(Foto da Twitter)

ROMA – “Fermiamo la strage subito“. A Cutro è il giorno della manifestazione nazionale promossa dalla ‘Rete 26 Febbraio‘, nata con un moto spontaneo sul territorio calabrese raccogliendo l’adesione di oltre 200 associazioni, sindacati e comitati dopo il tragico naufragio a largo della costa crotonese dove sono morti più di 70 migranti e con un numero imprecisato di dispersi. “La strage di Cutro non è stato un incidente imprevedibile. È solo l’ultima di una lunghissima serie di tragedie che si dovevano e si potevano evitare”, si legge nella lettera appello sottoscritto dal Tavolo Asilo e Immigrazione, dalle Ong impegnate in operazioni di ricerca e soccorso, dalle reti locali della Calabria, dall’AOI e dalle tante organizzazioni locali e nazionali che hanno deciso di riunirsi sulla spiaggia “per esprimere indignazione per quanto accaduto e solidarietà con le famiglie delle vittime”. Il Corteo, al quale partecipano migliaia di cittadini, è stato aperto da una croce fatta con i legni della barca finita in mille pezzi a Steccato e portata in spalla a turno, durante una marcia silenziosa che avanza per deporre fiori e biglietti sul luogo della tragedia, in ricordo delle vittime del naufragio.

“La manifestazione di Cutro – sottolineano i promotori – è il primo importante appuntamento nazionale di un percorso di iniziative e mobilitazioni che le reti intendono organizzare. La drammatica assenza di canali sicuri e legali di accesso al territorio europeo obbliga chi fugge da guerre, persecuzioni e povertà a rischiare la vita: l’obiettivo di organizzazioni e associazioni è sollecitare un’inversione di rotta delle politiche migratorie in Italia e nell’Unione europea. A chi non potrà essere presente a Steccato di Cutro chiediamo di mobilitarsi online scattandosi una foto con la fascia bianca al braccio e pubblicarlo sui social con l’hashtag #fermarelastrage”. Hanno aderito, tra le decine e decine di associazioni e organizzazioni, anche Cgil, Anpi, Medici Senza frontiere, A Buon Diritto, Acli, Legambiente ActionAid, Amnesty International Italia, Comunità di Sant’Egidio, Emergency, Mediterranea Saving Humans, Comunità Papa Giovanni XXIII. C’è una rappresentanza del Partito democratico e dell’Alleanza dei Verdi e Sinistra italiana. Presenti il sindaco di Crotone Vincenzo Voce, Luigi De Magistris e l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano.


“È il momento di dire basta ad ogni forma di strumentalizzazione politica e di fermare le stragi“, dicono i promotori nel documento che nei giorni scorsi annunciava la manifestazione sulla spiaggia di Cutro per lanciare le seguenti rischieste: un’indagine seria che faccia chiarezza su quanto è successo; istituire una Commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi di frontiera; realizzare immediatamente un programma europeo di ricerca e salvataggio in tutto il Mediterraneo; sollecitare il governo italiano a chiedere agli altri Stati membri di implementare questo programma; attivare i visti umanitari previsti dal Regolamento Europeo dei Visti, consentendo così alle persone in fuga da guerre e violenze l’attraversamento delle frontiere europee in sicurezza e legalità; attivare ogni via d’accesso complementare, a partire dai reinsediamenti, dai corridoi e da altre forme di sponsorship e di ampliare i canali regolari di ingresso, senza usare questi strumenti per giustificare politiche di chiusura e respingimenti delegati a governi non Ue; fermare ogni iniziativa e programma di esternalizzazione delle frontiere e di promuovere accordi bilaterali condizionati dal rispetto dei diritti umani e non dal controllo dei flussi migratori.

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