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Arrivati a Potenza 82 profughi ucraini, 44 sono minori

Avviate le misure necessarie a garantire una piena accoglienza, a cominciare dall'iter per il rilascio del permesso di soggiorno temporaneo

Pubblicato:11-03-2022 19:15
Ultimo aggiornamento:11-03-2022 19:15
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ucraina profughi rifugiati in polonia
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POTENZA – Dalle prime rilevazioni dell’ufficio Immigrazione della Questura di Potenza, sono 82 i cittadini ucraini già arrivati nel Potentino e presenti in 13 comuni della provincia, di cui 26 uomini e 56 donne. I minori sono 44 e sono al seguito dei nuclei familiari. Lo ha reso noto il prefetto di Potenza, Michele Campanaro, durante l’incontro oggi in prefettura del centro di coordinamento dei soccorsi.

“Per loro sono state avviate le misure necessarie a garantire una piena accoglienza, a cominciare dall’avvio dell’iter procedurale per il rilascio del permesso di soggiorno temporaneo da parte della Questura e dalle profilassi sanitarie assicurate dall’Asp”, ha precisato il prefetto. Nell’ottica di favorire la conoscenza da parte dei profughi ucraini di tali misure, è stata pubblicata sul sito della prefettura www.prefettura.it/potenza una brochure informativa in tre lingue (italiano, inglese ed ucraino) realizzata dal ministero dell’Interno e dal dipartimento della Protezione civile.

Quanto agli alloggi, il Prefetto ha comunicato che saranno sottoscritti agli inizi della prossima settimana i primi quattro protocolli d’intesa con altrettante associazioni di volontariato che si sono rese disponibili a fornire ai profughi i servizi di accoglienza (vitto e all’alloggio, mediazione linguistico culturale, informazione sulla normativa inerente l’immigrazione e l’ inserimento lavorativo, supporto nell’accesso ai servizi sociali e sanitari e nelle procedure di iscrizione anagrafica e di inserimento scolastico), per un numero complessivo di 60 posti. Al contempo, sono 33 i Comuni della provincia che hanno manifestato la volontà di sottoscrivere specifici accordi di collaborazione con la prefettura per la gestione diretta dell’accoglienza in ambito locale, favorendo una copertura la più capillare possibile del territorio. Gli oneri restano, in tal caso, a carico del ministero dell’Interno.


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