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Bologna, in via Mascarella il ricordo di Francesco Lorusso

Lo studente venne ucciso dai carabinieri durante gli scontri del '77. Aveva 24 anni

Pubblicato:11-03-2022 15:04
Ultimo aggiornamento:11-03-2022 15:34

francesco lorusso
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BOLOGNA – Sono trascorsi 45 anni dall’uccisione a Bologna di Francesco Lorusso e ancora una volta, in via Mascarella, decine di persone si sono ritrovate per ricordare il 24enne di Lotta continua colpito dagli spari dei Carabinieri durante gli scontri del marzo 1977.

Militanti di ieri e di oggi si sono radunati nei pressi della parete dove ancora sono visibili le tracce dei proiettili e davanti alla lapide che, pochi passi più in là, segnala il punto in cui Lorusso morì: lo studente di Medicina fu “assassinato dalla ferocia armata di regime”, così si legge sulla targa, ma “la sua idea di uguaglianza, di libertà, di amore sopravviverà ad ogni crimine”. Gli studenti del Cua, al megafono, hanno sollecitato la partecipazione al corteo che hanno organizzato per il pomeriggio di oggi, con partenza sempre da via Mascarella, per affermare che quando accadde nel 1977 “non è bastato a fermare la lotta di Francesco, che è quella di tutti noi e che da quel momento ogni giorno vive negli animi di chi si ribella ad ogni sopruso e sfruttamento”.

Sempre oggi, in serata, a Vag61 è prevista anche un’iniziativa del Centro di documentazione dei movimenti intitolato allo stesso Lorusso e a Carlo Giuliani: in programma una mostra di manifesti e giornali, reading, proiezioni, la presentazione della rivista “Il cerchio di gesso” e anche la presentazione di una figurina dedicata al militante di Lotta continua, realizzata dall’associazione Figurine forever.


clancy francesco lorusso

Tornando alla commemorazione di stamattina, in via Mascarella è arrivata anche la vicesindaca Emily Clancy che in fascia tricolore ha deposto una corona di fiori a nome dell’amministrazione comunale. “È doveroso essere oggi qua”, afferma Clancy: una presenza che vuole ricordare Lorusso “e per me è un onore poterlo fare in rappresentanza del Comune”, dichiara la vicesindaca, dopo averlo fatto “ogni 11 marzo della mia vita, essendo cresciuta in via Mascarella”. Il ricordo di Lorusso “credo sia anche un simbolo di come Bologna sia una città che sa insegnare e trasmettere una memoria storica e collettiva. Io sono cresciuta in una famiglia anglofona e tuttavia abitando qua- continua la vicesindaca- ho imparato la storia di Lorusso e cosa significato quella ferita per la nostra città. Lo slogan ‘Francesco è vivo e lotta insieme a noi’ vive nelle lotte, ha sempre accompagnato i movimenti e le rivendicazioni soprattutto dei movimenti studenteschi e ancora oggi è uno slogan che ci dice molto e che vogliamo trasmettere”. A Lorusso “sono stati intitolati centri di documentazione, penso a quello di Vag, molto importanti- aggiunge Clancy- che fanno una funzione di preservazione e continuazione della memoria nella nostra città, che crea un ingranaggio collettivo importante”. Il sindaco Matteo Lepore, invece, segnala sui social di aver deposto stamattina un mazzo di fiori bianchi sulla sua tomba di Lorusso in Certosa: “L’11 marzo 1977 perse la vita in via Mascarella, ucciso durante una manifestazione. La sua morte aprì una stagione di scontri a Bologna, tra i più violenti dal dopoguerra. Una ferita che ricordiamo ogni anno, oggi”, scrive il primo cittadino.

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