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Al Nord bisogna chiudere tutto, ma anche il Sud ora trema

L'editoriale di Nico Perrone per DireOggi

Pubblicato:11-03-2020 16:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:08

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ROMA – Chiudere tutto, sbarrare ogni cosa salvo i servizi essenziali come alimentari e farmacie. I presidenti della Lombardia, Attilio Fontana, e del Veneto, Luca Zaia, tornano a chiedere la linea dura. Estendere la ‘zona protetta’ a tutt’Italia non basta, servono misure drastiche, la chiusura totale.

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I presidenti hanno reso noto numeri da paura – oggi 1.500 contagiati in più rispetto a ieri nella sola Lombardia – il virus avanza con velocità impressionante e si rischia di non avere posti nei reparti di terapia intensiva.


La richiesta è sul tavolo del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il Governo la sta valutando. Conte ha invitato a non inseguire gli stati d’animo, perché alla fine si rischia di sconfiggere il virus e di ‘ammazzare’ economicamente l’Italia.

Anche le regioni del Sud, per bocca dei loro presidenti, ora tremano. Vero che il numero dei contagiati è basso ma se dovesse esplodere anche lì ci sarebbe una strage, perché il sistema sanitario non ha i numeri e le attrezzature che hanno al Nord.

Alla fine, molto probabile, scatterà la chiusura totale e a quel punto bisognerà sperare anche che tra i cittadini prevalga il senso di responsabilità e non si arrivi a scene di panico. Qui e là si segnalano segni di nervosismo, ad esempio persone che litigano facendo la fila fuori dai supermercati. Il Governo insiste e rassicura: i generi alimentari non verranno a mancare.

Basterà? Nel caso di situazioni potenzialmente pericolose e di massa è sicuro che verrà chiesto l’intervento dell’esercito. Si deciderà nelle prossime ore.

Oggi il presidente del Consiglio, insieme al ministro dell’Economia, hanno illustrato il nuovo decreto sulle risorse da impiegare per fronteggiare il crollo della nostra economia. Ci sono 25 miliardi di euro, 12 subito e gli altri per i mesi che verranno, a disposizione di tutti quelli colpiti a seguito dell’emergenza sanitaria.

Soldi per la cassa integrazione, da Nord a Sud anche per le micro aziende, congedi parentali, bonus babysitter, moratoria su prestiti e mutui. «Nessuno perderà il posto per il coronavirus», ripete il ministro Gualtieri.

Venezia, Milano, Firenze, Roma e tutte le altre città che vivono anche di turismo sono in allarme rosso per le disdette, nessuno vuol più venire da noi. Quanto durerà? Nessuno azzarda ipotesi, anche se in giro ci sono ‘modelli matematici’ che prefigurano scenari più o meno drammatici e, quindi, tempi lunghi e lunghissimi.

Sul fronte della cura, alcune notizie che fanno ben sperare. Come quella arrivata dal Pascale di Napoli: «Subito un protocollo nazionale per estendere l’impiego di Tocilizumab, farmaco anti-artrite, nei pazienti contagiati da coronavirus e in condizioni critiche», chiede l’oncologo Paolo Ascierto: «Il farmaco- spiega- ha dimostrato di essere efficace contro la polmonite da Covid-19. A Napoli sono stati trattati i primi due pazienti in Italia, in 24 ore la terapia ha evidenziato ottimi risultati e domani sarà estubato uno dei due pazienti perché le sue condizioni sono migliorate. Ieri è iniziato il trattamento per altre due persone e oggi ne tratteremo altre due».

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