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Lingotto, è standing ovation per Emma Bonino e Maurizio Martina

TORINO - Sono quelli di Maurizio Martina e Emma Bonino

Pubblicato:11-03-2017 13:42
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:00

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TORINO – Sono quelli di Maurizio Martina e Emma Bonino gli interventi piu’ applauditi della seconda giornata del Lingotto, la kermesse della mozione Renzi a Torino. Interventi diversi tra loro. Martina ha ribadito le ragioni dell’unita’, pur nella differenza. Bonino ha rimproverato ai dem una parte delle politiche migratorie.

IL DISCORSO DI EMMA BONINO

“Non tutto vi piacera’ di quello che ho da dire. Da Forza Italia a Cinque Stelle nessuno e’ stato immune da inchieste sulle irregolarita’ delle firme. Forse e’ il momento di passare alla firma digitale: sai che rivoluzione!”, ha detto Emma Bonino al Lingotto, durante la convention di Renzi. “Vi abbiamo rincorsi ovunque, ma alla fine mi sono sentita una questuante molesta e ho smesso. Abbiano provato cocciutamente durante il periodo del referendum a cercare di discutere con voi”, ricorda Bonino.

“Non sono una entusiasta degli ultimi decreti, se non aggiungiamo la parte integrazione questi due decreti saranno parziali e non risolveranno la situazione. La via maestra e’ l’integrazione a partire dal lavoro e dai canali regolari con cui queste persone possono venire in Italia”, ha spiegato Emma Bonino parlando dei migranti. In riferimento al tema, Bonino ha aggiunto: “E’ legittimo, doveroso e necessario che l’Europa rafforzi le sue frontiere. Ma non ne posso piu’ di sentire parlare degli eurocrati. La responsabilita’ risiede negli stati membri e nella mancanza di unita’ tra i capi di stato e di governo”.


MARTINA: DIVERSI E UNITI E’ POSSIBILE

“È proprio il caso di dire che noi siamo partito democratico e non torniamo indietro. Non ci rassegniamo a un ritorno fuori tempo massimo alle antiche case madri”. Al Lingotto prende la parola Maurizio Martina e viene lungamente applaudito. “Noi siamo contro la fusione fredda e contro un partito che e’ tornato ad avere il trattino. Diversi e uniti è possibile. La nostra generazione non deve più percorrere l’idea che il vicino sia nemico”, aggiunge. “Non dobbiamo tornare indietro. Non dobbiamo perdere l’inquietudine che ci ha spinto a metterci in cammino”

“Il cuore della nostra sfida e’ ancora il lavoro. Non abbiamo ancora vinto la sfida, non abbiamo invertito la rotta”, ha spiegato Martina. “C’e’ bisogno di una nuova stagione dei diritti nel lavoro. Il tema della protezione esiste ancora”, aggiunge.

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