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Lavoro. Rappresentatività, Ius: “Pdl antidemocratico”

SAN MARINO - Il progetto di legge sulla rappresentatività "non

Pubblicato:11-03-2016 15:27
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:22

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lavoro_edilizia_crisi_disoccupazioneSAN MARINO – Il progetto di legge sulla rappresentatività “non può essere approvato” per scongiurare il rischio di distorsioni e ingiustizie. In una lettera inviata ai parlamentari sammarinesi, Ius, federazione che riunisce tre associazioni di categoria, esprime la propria contrarietà ad un progetto di legge che, a suo dire, viola il patto sociale.

Dito puntato, in particolare, contro l’articolo 25 “Determinazione dell’efficacia erga omnes”, secondo cui, spiega Ius, “calcoli alla mano, un’associazione datoriale che rappresenta ben mille aziende con un lavoratore ciascuna, per un totale di mille lavoratori, non potrà firmare un contratto di lavoro con efficacia erga omnes, a differenza di un’altra associazione datoriale che rappresenta solo cento aziende che occupano un totale di 1.050 lavoratori”. In conclusione, sostiene Ius, secondo il progetto di legge del segretario di Stato Iro Belluzzi, “mille contano meno di cento”, in termini di rappresentatività. Eppure, rilevano Osla, Usc e Usot, “anche come peso sociale, la prima associazione datoriale, oltre a rappresentare il 91 per cento delle aziende, coinvolge 2 mila famiglie, ovvero mille operatori economici e altrettanti lavoratori, mentre la seconda coinvolge solo 1.150 famiglie (cento operatori economici e 1.050 lavoratori. A sostegno dell’articolo 25 ci sarebbe la posizione dell’Ilo, che ritiene giusto contare il numero dei lavoratori occupati anziché il numero dei datori, “perché il campo di applicazione pratica del contratto riguarda i lavoratori”. Per Ius tutto questo è vero solo a metà: “Il campo di applicazione pratica di un contratto di lavoro- sostiene- riguarda sì i lavoratori, che sono tra l’altro già rappresentati da un sindacato, ma riguarda allo stesso modo, ugualmente, ciascun datore di lavoro”. Anche per questo “un progetto simile non può essere approvato”. Inoltre, suggerisce Ius, “prima di nuove e diverse regole sulla rappresentatività, si deve determinare e legiferare un nuovo campo contrattuale che separi la grande impresa dalla piccola e media”, in modo da evitare distorsioni. “Tutte le imprese devono essere tutelate- ribadisce la federazione di associazioni di categoria- la grande, la media e la piccola”. Diversamente, conclude, “sorgono ingiustizie sia sociali che nelle relazioni industriali”.


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