NEWS:

Razzismo negli stadi, Fiona May: “La soluzione è educare i giovani”

"Stiamo lavorando con la UEFA per cercare di trovare una soluzione al problema razzismo nel calcio, ma come si dice 'Roma non è stata fatta in un giorno'"

Pubblicato:11-03-2016 14:38
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:22

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Stiamo lavorando anche con la UEFA per cercare di trovare una soluzione al problema razzismo nel calcio, ma come si dice ‘Roma non è stata fatta in un giorno’ bisogna continuare piano piano. Ci stiamo lavorando. E’ anche una questione di comunicazione e di educazione”. È quanto dichiarato dall’ex campionessa di salto in lungo e attuale responsabile della Commissione per l’integrazione della Federcalcio, Fiona May, a margine del convegno ‘Oltre i limiti, lo sport che unisce’, a proposito dei cori razzisti negli stadi, ultimi dei quali in occasione della partita Slavia-Praga Lazio di Europa League.

“Dobbiamo educare i giovani, perché ormai è difficile cambiare l’atteggiamento degli adulti- ha aggiunto l’ex atleta- con loro bisogna solo guardare alle regole e alle leggi: chiudere le curve ai tifosi e disputare le partite a porte chiuse. Bisogna continuare così”. Altra cosa importante, “è educare le nuove generazioni perché nessuno nasce razzista. I ragazzi non sono stupidi, sono molto intelligenti, dobbiamo dar loro voce. Bisogna responsabilizzarli dicendo ‘voi siete le prossime generazioni, potete cambiare questa cosa’. Dobbiamo continuare con quest’azione a lungo, non possiamo fare un percorso di un anno, due anni e poi ‘stop’. Questi sono processi lunghi”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it