NEWS:

Sanità, Zingaretti firma i decreti di riaccreditamento dell’Ospedale Israelitico

L'Israelitico da gennaio è stato affidato dal prefetto di Roma, Franco Gabrielli, al dottor Narciso Mostarda, amministratore per la gestione straordinaria e temporanea della struttura con l'obiettivo di ripristinare l'attività pubblica e tutelare i lavoratori attraverso un sistema basato sulla legalità

Pubblicato:11-03-2016 13:39
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:22

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

zingaretti_israelitico

ROMA – Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato stamattina i primi due decreti per il rilascio dell’accreditamento all’Ospedale Israelitico – nello specifico per le sedi di via Fulda e di via Veronese – dopo la vicenda giudiziaria che a ottobre aveva colpito i vertici della struttura, costringendo la Regione a sospendere l’autorizzazione sanitaria e a revocare l’accreditamento: ora nell’ospedale, la cui capacità ricettiva è stata ridotta da 126 a 114 posti letto suddivisi tra degenza ordinaria e day hospital, potrà riprendere l’attività medico-chirurgica. L’Israelitico da gennaio è stato affidato dal prefetto di Roma, Franco Gabrielli, al dottor Narciso Mostarda, amministratore per la gestione straordinaria e temporanea della struttura con l’obiettivo di ripristinare l’attività pubblica e tutelare i lavoratori attraverso un sistema basato sulla legalità. Ad annunciare la firma dei decreti è stato Zingaretti in una conferenza stampa a via Cristoforo Colombo insieme al prefetto Gabrielli, al commissario Mostarda e al sub-commissario della Sanità del Lazio, Giovanni Bissoni.

Il peso della sanità privata nel Lazio non ha equivalenti in Italia, di fronte a un’offerta ospedaliera che nella regione in vent’anni ha dimezzato i posti letto accreditati- ha spiegato Bissoni- Le crisi aziendali sono state incentivate dalla cattiva individuazione delle regole da parte della Regione negli anni passati, fino ad arrivare a veri e propri fatti criminosi. Creando di fatto due problemi, al sociale e ai servizi: l’accreditamento per sua natura definisce un sistema monopolistico dell’offerta, quindi sostituire un soggetto accreditato dall’oggi al domani non è facile. Finora si è risposto a queste crisi con delle forzature normative generando contenziosi che ancora hanno peso in bilancio, ma stavolta il tema dell’Israelitico era tale che neanche le forzature normative potevano risolverlo, non essendo racchiudibile nella dicitura di appalto di servizi pubblici perché in sanità siamo di fronte alla concessione di questi”. Per il sub-commissario “si è realizzato quindi un miracolo con la firma dei primi due decreti, con tempi rapidissimi. Abbiamo restaurato una situazione di legittimità, il livello di accreditamenti resta quello di prima e l’ospedale perde solo 30 posti letto autorizzati, proprio quelli utilizzati per la truffa, perché vengono dirottati nel dimensionamento di servizi generali”.


“Da 25 anni mi occupo di sanità pubblica, e devo dire che quando le istituzioni ingranano una marcia più alta anche le difficoltà che sembrano insormontabili diventano più facili da risolvere, come successo in questo caso”, ha commentato Mostarda. “Qui ho trovato dall’inizio le porte aperte con tutti, incontrando nell’istituto professionisti di buonissima qualità in stato di trauma e shock devastante per quello che era successo. Accenderò immediatamente degli strumenti e proposte per capire quale modello di intervento possiamo mettere in campo per censurare e azzerare il rischio di comportamenti criminosi e nefasti: il cerino è tutto nelle mani delle istituzioni pubbliche e mi sento di fare la proposta di organizzare una struttura agilissima e snella con professionisti dell’Israelitico ma anche delle Asl competenti per i controlli, a via Fulda è la Roma 3- ha concluso il commissario- che potrebbe essere uno strumento per garantire il pubblico e controllare quotidianamente il privato, una certezza per le istituzioni ma anche per l’Israelitico stesso”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it