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Pechino 2022, delusione al SuperG: niente medaglie per Brignone e le altre azzurre

La valdostana, scesa con il pettorale numero 9, si è piazzata in settima posizione, attardata di 66 centesimi dalla leader, la svizzera Lara Gut-Behrami

Pubblicato:11-02-2022 08:25
Ultimo aggiornamento:11-02-2022 13:37

FEDERICA_BRIGNONE
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ROMA – Niente medaglia per Federica Brignone e le altre azzurre, impegnate nel Superg dei Giochi Olimpici di Pechino 2022. La valdostana, scesa con il pettorale numero 9, si è piazzata in settima posizione, attardata di 66 centesimi dalla leader, la svizzera Lara Gut-Behrami. Più indietro Elena Curtoni, Marta Bassino e Francesca Marsaglia. Dopo due uscite nel gigante e nello slalom, Mikaela Shiffrin è riuscita a concludere la gara e si trova tra le top 10.

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La medaglia d’oro è andata a Lara Gut-Behrami. A Yanqing, la ticinese può così coronare la sua carriera conquistando l’unico titolo che mancava al suo palmares, prendendo la sua seconda medaglia in questi Giochi e la terza in carriera nella rassegna a Cinque cerchi. Gut-Behrami ha interpretato al meglio il tracciato della pista ‘Rock’ in particolare nel tratto più alto tra i due salti principali, risultando anche molto veloce nei tratti di scorrimento per chiudere col tempo di 1’13″51.

Alle spalle dell’elvetica l’austriaca Mirjam Puchner, seconda a 22 centesimi, e l’altra svizzera Michelle Gisin, a 30 centesimi, che si è guadagnata la seconda medaglia olimpica in carriera. Ai piedi del podio per soli 3 centesimi l’austriaca Tamara Tippler. Oltre al settimo posto di Brignone, decima posizione per Elena Curtoni, a 83 centesimi dalla Gut. Più attardate Marta Bassino, 17esima a 1″57, e Francesca Marsaglia, 22esima a 2″10.

BRIGNONE: “PISTA BANALE, IL MASSIMO NON È BASTATO

“Il tracciato è banale, non ci sono difficoltà: ho cercato di fare il mio meglio in queste condizioni ma la mia migliore prestazione semplicemente non era abbastanza oggi“. Sono le parole di Federica Brignone dopo la delusione nel superG dei Giochi Olimpici di Pechino, in cui si è piazzata al settimo posto. “Devo accettare che oggi non ero la migliore- ha spiegato ai microfoni di Raisport- Mi dispiace perché ho fatto dei bei superg in stagione ma oggi ho fatto il massimo e non è bastato. Non è una scusa, semplicemente non sono la migliore in queste condizioni. Se mi fossi cagata sotto sarebbe stato molto peggio”. Riguardo alla reazione in vista della combinata, Brignone ha aggiunto: “La vita va avanti, alla fine è una gara di sci anche se olimpica. Io non posso controllare com’è la pista e cosa fanno le altre: io quello che potevo fare l’ho fatto e ne sono orgogliosa”.

BASSINO: “PISTA FACILE, NON SONO FELICE PER IL RISULTATO”

La pista del super-G troppo “facile” ha tradito le sciatrici italiane. Marta Bassino ribadisce il concetto già espresso da Brignone al termine di una gara deludente, chiusa con nessuna azzurra sul podio olimpico: “Oggi non sono felice per il risultato ma sto bene rispetto al gigante, a quello che mi aveva lasciato. Ci avevo messo un po’ a riprendermi. Sembrava dover essere una pista molto più veloce, molto più tecnica ed invece era davvero facile da sciare anche nella parte centrale, dove c’erano le uniche quattro curve, era sciabilissimo. Non ho visto i miei intermedi, so di aver perso nella parte alta e sul finale”.

CURTONI E MARSAGLIA: “IN SUPER-G DELUSIONE DI SQUADRA”

“Si sa bene che in queste gare ciò che conta sono le medaglie. Ci ho messo il cuore, ci tenevo tanto e non è andata come volevo. Ci ho provato ma le gare di sci sono crudeli, questa più delle altre”. Anche Elena Curtoni non si spiega la debacle azzurra nel super-G femminile. Come Brignone e Bassino parla di “pista facile, più di quello che ci aspettavamo”, e racconta: “Son partita attaccando, perdendo nella parte centrale dove la Gut ha fatto la differenza. Avrò modo di analizzare meglio la mia gara. Sono delusa chiaramente, non è stato un inizio di Giochi semplice con quel carico emotivo gestendolo comunque bene, perché ero focalizzata su cosa devo fare, sulla mia sciata e su quel che devo fare sempre. È stato un peccato non avere il mio skimen con me anche se so di aver avuto dei buoni materiali, ci ho creduto anche per lui per il lavoro fatto fino adesso. Va bene così, questo non cambia quanto fatto fino ad ora quindi vado avanti e da domani c’è un’altra chance con le prove di discesa. Cercherò di voltare pagina più in fretta possibile”.

Delusa anche la “sostituta” di Sofia Goggia, Francesca Marsaglia: “Arrivavo da un mese molto complicato dal punto di vista fisico e di conseguenza mentale, perché se non ti senti al meglio fisicamente sai di non poter dare il massimo in pista. Sono consapevole di aver fatto tutto il possibile per riprendermi ed arrivare qua almeno bene fisicamente per dare il massimo. Il mio massimo non è stato abbastanza e mi spiace moltissimo anche per le mie compagne che stavano dominando in Coppa del mondo e vedere una pista così, mi spiace. Per noi è una delusione come squadra ma l’Olimpiade non è finita”.

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