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Costantini, disegnatore di libertà: “Patrick Zaky non sia lasciato solo”

L'illustrazione di Gianluca Costantini è stata scelta anche dall'ong di cui fa parte Zaky: nell'immagine il giovane è sorridente ma avvolto nel filo spinato

Pubblicato:11-02-2020 16:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:59
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ROMa – “Se continuiamo a stare attivi e a impegnarci, Patrick non subirà la stessa fine di Giulio Regeni”. E’ un appello e una speranza quella che l’illustratore ravennate Gianluca Costantini affida all’Agenzia Dire. Un suo disegno raffigurante l’attivista e ricercatore dell’università di Bologna ‘Alma Mater Studiorum’, Patrick George Zaky, arrestato dalle autorità de Il Cairo al suo arrivo nel Paese giovedì scorso, è stato scelto da Amnesty International come simbolo della campagna per la sua liberazione.

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L’attivista e ricercatore di studi di genere è stato accusato dal governo egiziano di aver usato i social network per diffondere notizie false e aver istigato alla violenza e al terrorismo. Nelle dieci ore di interrogatorio subito, i suoi legali hanno fatto sapere che il giovane ha subito violenze da parte delle forze di sicurezza. Costantini, che nell’aprile del 2019 ha vinto il premio ‘Arte e diritti umani’ indetto da Amnesty, racconto che la sua illustrazione è stata scelta anche dall’ong di cui fa parte Zaky, la Egyptian initiative for personal rights (Eipr).


“Appena ho saputo la notizia, ho subito realizzato questo disegno. In seguito è stato scelto da diverse organizzazioni, perché evidentemente- ha osservato il disegnatore- è efficace”. L’immagine è forte: il giovane è sorridente ma avvolto nel filo spinato.


“Sta a rappresentare che l’attivista in questo momento non solo è isolato, ma anche torturato, il suo corpo è attraversato da dolore“, chiarisce l’artista romagnolo. Gianluca Costantini produce quasi quotidianamente illustrazioni di attivisti, politici e artisti imprigionati e perseguitati, e dal 2016 ha disegnato spesso anche Giulio Regeni, il ricercatore italiano dell’Università di Cambridge scomparso e ucciso in Egitto quattro anni fa.

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Per l’illustratore ci sono analogie ma anche differenze tra i due casi: “Certo entrambi sono giovani ricercatori, e c’è ovviamente l’Egitto di mezzo”. Ma per Costantini ora la situazione è diversa, si può fare qualcosa: “Ho disegnato Giulio quando è stata diffusa la notizia della sua scomparsa, e dopo alcuni giorni è stato ritrovato il suo corpo”, mentre di Zaky “sappiamo che è vivo, che possiamo fare qualcosa. Per questo- l’appello dell’artista- dobbiamo essere costantemente attivi”.

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