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Air Italy, deciso lo stop ai voli. Filt Cgil: “A rischio 1.500 posti di lavoro, ma il governo è assente”

L'azienda: "Non sussistono più le condizioni per il prosieguo delle attività", i sindacati accusano l'immobilismo del governo

Pubblicato:11-02-2020 15:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:59
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ROMA – “Per motivi di sicurezza e a tutela sia degli equipaggi che di tutti i passeggeri a partire da oggi è in atto il fermo tecnico dei voli. È in corso di attuazione un piano volto alla riprotezione dei passeggeri”. Lo scrive il presidente di Air Italy, Roberto Spada, in una lettera ai dipendenti della compagnia aerea, in cui parla di “scelta difficile presa congiuntamente dagli azionisti”.

Nella comunicazione si legge infine che “a causa del perdurare delle difficili e strutturali condizioni di mercato nelle quali la compagnia sta operando, non sussistono più le condizioni per il prosieguo delle attività dell’azienda“.

AIR ITALY, FILT CGIL: A RISCHIO 1500 POSTI, INDIFFERENZA TOTALE

“Assistiamo alla messa in liquidazione nel totale silenzio e nell’indifferenza del Ministero della Sviluppo Economico e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”. Lo afferma il segretario nazionale della Filt Cgil Fabrizio Cuscito sulla situazione di Air Italy, sottolineando che “apprendiamo solo adesso di una tardiva convocazione dell’azienda da parte ministeriale, di fronte allo spettro del blocco dell’attività ci saremmo aspettati azioni ben più incisive da parte dei ministeri che erano stati informati da settimane attraverso le nostre denuncie”.


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“Non permetteremo- denuncia il segretario nazionale della Filt Cgil- che 1500 lavoratori vengano messi per strada nell’indifferenza di tutte le istituzioni. La messa in liquidazione di Air Italy è l’ennesimo atto predatorio da parte di imprese straniere nei confronti del lavoro nel nostro paese”.

“Ci auguriamo inoltre- afferma Cuscito- che la giustizia italiana faccia chiarezza sulla gestione delle risorse di Air Italy che a fronte dell’ennesimo sacrificio posto in essere dai lavoratori negli ultimi anni ha sperperato tutte la risorse. Occorre a questo punto un’azione immediata per fermare questo grave atto irresponsabile ed un segnale di vita da parte dei ministeri competenti che impediscano il disastro occupazionale che sta avvenendo nel trasporto aereo”.

“Ci mobiliteremo- annuncia infine il dirigente nazionale della Filt- con ogni tipo di azione, consentita dalla legge, perché i posti di lavoro siano tutelati, a cominciare dallo sciopero nazionale del settore del 25 febbraio, a cui ne seguiranno altri se la situazione non dovesse migliorare”.

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