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Lecce, presidio No Tap: “A San Foca c’è una vera barriera corallina a due archi”

Gli attivisti No Tap contestano le valutazioni sulla scarsa qualità dei coralligeni di fronte a San Foca, sostenute da chi porta avanti i lavori

Pubblicato:11-02-2020 15:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:59
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BARI – Si sono dati appuntamento questa mattina davanti al tribunale di Lecce e sui cancelli hanno appeso striscioni su cui si legge: “Il foglio di via a chi non ha la via”. E anche: “Vietate i megafoni autorizzate le devastazioni“. Autori sono gli attivisti del Movimento No Tap, da sempre contrari alla realizzazione del gasdotto che porterà gas azero in Europa.

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“Oggi ci hanno diffidato dal portare megafoni e altri dispositivi di diffusione sonora e autorizzano la devastazione della barriera corallina che si trova davanti a San Foca”, dichiara Gianluca Maggiore, portavoce dei No Tap. E aggiunge: “La dichiarazione di Tap sulla scarsa qualità dei coralligeni di fronte a San Foca sono fasulle ed è chiaro anche che la mancata firma di alcuni componenti della commissione Via (Valutazione impatto ambientale, ndr) ad autorizzare la posa del tubo all’exit point della Castoro sei (che sta effettuando i lavori di scavo a largo di Melendugno, ndr) non è una valutazione arbitraria a largo di San Foca”.








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A sostegno delle dichiarazioni degli attivisti c’è una “relazione fatta dal professore dell’Università degli Studi di Bari, Giuseppe Corriero, sui coralli a San Foca, discussa oggi, in Regione nella sezione Mobilità che certifica che a meno di mille metri da San Foca non ci sono coralligeni e ciuffi sparsi, ma barriera corallina con due archi che la posa del tubo sta distruggendo”.

“Davanti ai giudici – concludono – finiscono solo i cittadini coraggiosi che difendono la propria terra e i propri diritti”.

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