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Corruzione, la Uil: “Il Lazio seconda regione per numero di reati”

Risulta al terzo posto dopo Campania e Sicilia, invece, per numero di reati scoperti contro la Pa (405), e al primo posto per il reato di concussione

Pubblicato:11-02-2016 14:41
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:57

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uil

ROMA  – Il Lazio e’ la seconda regione italiana dopo la Campania per i reati di corruzione, 61, rispetto a una media nazionale di 19 reati. Risulta al terzo posto dopo Campania e Sicilia, invece, per numero di reati scoperti contro la Pa (405), e al primo posto per il reato di concussione, con 18 denunce nel 2014 contro una media nazionale di 5,6. I dati emergono dallo studio presentato questa mattina dalla Uil di Roma e del Lazio e svolto in collaborazione con l’Eures.

La sola provincia di Roma concentra nel proprio territorio il 65,4% dei reati contro la Pa, 265 sui complessivi 405 censiti nel Lazio, il 77% dei reati di corruzione, 47 su 61, e il 77,8% di quelli di concussione, 14 su 18, registrando nel suo territorio oltre il 12% dei reati di concussione (12,6%) e di corruzione (12,4%) complessivamente commessi in Italia. Come riporta la Uil locale, la Corte dei Conti ha calcolato il danno prodotto dalla corruzione come una ‘tassa’ sulle opere, forniture e servizi pubblici dello Stato pari addirittura al 40%, una stima che, se rapportata ai soli appalti emessi dal Comune di Roma e dai 15 Municipi capitolini, pari a 3,3 miliardi di euro nel 2014, genererebbe un sovrapprezzo pari a ben 1,3 miliardi di euro.


Analizzando più in particolare l’attività delle Procure regionali nel 2014, e soffermando l’attenzione su quella svolta dalla Procura regionale del Lazio, nel 2014 sono stati 111 gli atti depositati (citazioni), 5 le richieste di sequestro, 186 gli inviti a dedurre e 1.642 le richieste istruttorie, attestandosi l’importo complessivo delle citazioni emesse nel 2014 a 187,5 milioni di euro (il secondo valore piu` elevato dopo quello di 262,8 milioni della Campania), pari al 24,2% del totale nazionale, risultando nel Lazio l’importo medio per citazione pari a 1,7 milioni di euro, a fronte di un valore medio in Italia di circa 3 volte inferiore (pari a 589 mila euro). Tra le citazioni che hanno registrato il danno economico più ingente depositate dalla Procura del Lazio, vanno segnalate le due procedure avviate contro Atac e Ama, rispettivamente per l’illegittima gestione delle modalità di assunzione (chiamata diretta), con un danno erariale presunto pari a 15 milioni di euro, e per l’illegittima procedura di assunzione di 550 operatori ecologici (pari ad un danno di 8 milioni di euro). Nel bienno considerato, 2013-2014, risulta meno significativo il danno erariale nel Lazio in materia di sanità (che riguarda appalti, illeciti amministrativi in materia di personale, o un danno in materia sanitaria), attestandosi nel 2014 a 6,8 milioni di euro, rappresentando comunque il quinto valore più alto d’Italia dopo quelli di Campania, Calabria, Piemonte e Sardegna.

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