Zuckerberg ridisegna Meta a forma di Trump: dopo il fact-checking “taglia” anche le policy per l’inclusione

Un vero e proprio riposizionamento politico. Stop ai programmi per supportare gruppi minoritari, dopo McDonald's, Walmart, Ford e Lowe's

Pubblicato:11-01-2025 14:01
Ultimo aggiornamento:11-01-2025 14:01
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ROMA – Zuckerberg ha deciso di ricreare Meta a forma di Trump. Un vero e proprio riposizionamento politico, introdotto la donazione con visita a Mar-a-lago, proseguito con la decisione di “tagliare” il fatc-cheking sui suoi social, e che arriva infine alla radice aziendale: la cessazione immediata dei suoi programmi di diversità, equità e inclusione (i cosiddetti DEI). 

Un promemoria interno, trapelato e riportato da Axios e Business Insider, ha evidenziato il cambiamento del panorama legale e politico negli Stati Uniti come una delle motivazioni. Il nesso causale è evidente.

Janelle Gale, vicepresidente delle risorse umane di Meta, ha confermato nel promemoria che l’azienda terminerà diversi programmi destinati a supportare gruppi minoritari, tra cui il Diverse Slate Approach e gli obiettivi di rappresentanza. Questi programmi avevano contribuito a migliorare la diversità nell’azienda, raddoppiando il numero di dipendenti neri e ispanici negli ultimi anni.


Ma ora Meta ha deciso di abbandonare le pratiche di assunzione diversificate, chiudere i programmi di formazione su equità e inclusione, e sciogliere il team dedicato al DEI. Anche gli sforzi per promuovere la diversità dei fornitori saranno interrotti, con un nuovo focus sul supporto alle piccole e medie imprese.

La decisione ha ovviamente sollevato nuove critiche, soprattutto in relazione alla composizione del team di sviluppo AI di Meta, prevalentemente bianco e maschile.

Meta si unisce a una lista di aziende, tra cui McDonald’s, Walmart, Ford e Lowe’s, che hanno ridotto o eliminato i loro sforzi DEI, alcune sotto pressione di gruppi di estrema destra. E Trump non è ancora ufficialmente in carica.

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