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Vaccinazioni false ad Ancona, tra i 49 indagati anche un avvocato

Il Consiglio distrettuale di disciplina dell'Ordine degli avvocati ha aperto un procedimento a suo carico

Pubblicato:11-01-2022 14:37
Ultimo aggiornamento:11-01-2022 14:37

vaccino
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ANCONA – C’è anche un avvocato tra i 49 indagati per la vicenda delle false vaccinazioni all’hub Paolinelli di Ancona, che ha portato all’arresto di un infermiere accusato di non avere inoculato il vaccino e aver consentito quindi l’emissione di green pass irregolari. Il Consiglio distrettuale di disciplina dell’Ordine degli avvocati ha deciso di aprire un procedimento a suo carico, un percorso di autotutela per la categoria, che si aggiungerà a quello della giustizia ordinaria e che nei casi più gravi può portare alla radiazione dall’albo. “La procedura di questo organo è stata dettata per assicurare le garanzie proprie di un processo e non a caso si tratta di un percorso di autotutela per la categoria degli avvocati, istituito dalla legge professionale e al quale sono riservati estremo rigore ed inflessibilità”, spiega il presidente del Consiglio distrettuale di disciplina, Gianni Marasca.


Il legale sarà quindi soggetto al giudizio del Consiglio, organo regionale composto da 24 consiglieri e presieduto da Marasca che, ricevuti gli atti che la Procura invierà al Consiglio dell’Ordine degli avvocati, instituirà una sezione di otto consiglieri che analizzeranno i documenti e adotteranno le decisioni conseguenti. “Sanzionando i colleghi di cui si accerti la responsabilità – aggiunge Marasca – il Consiglio ha, tra i primi obiettivi, quello della tutela della categoria professionale e dunque anche quello della tutela dei singoli cittadini“.


Il Consiglio riceve segnalazioni, 1.800 negli ultimi 7 anni, provenienti anche da privati cittadini e non solo dall’Autorità giudiziaria. “Gran parte vengono archiviate perché infondate – ricorda il presidente – ma su quelle per le quali esistono concreti indizi di colpevolezza dell’incolpato le sanzioni prevedono, nell’immediatezza, la sospensione cautelare dell’esercizio della professione e possono arrivare fino alla radiazione dall’albo in caso di accertata responsabilità”. Detto ciò, “come avvocato spero che il collega possa dimostrare la sua estraneità, ciò a tutela dell’immagine della categoria oltre che della sua persona”.

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