NEWS:

Degrado portici Piazza Vittorio, i cittadini diffidano la sindaca Raggi

Raccolte 500 firme per chiedere applicazione del regolamento di polizia urbana

Pubblicato:11-01-2021 18:41
Ultimo aggiornamento:12-01-2021 10:21

virginia raggi
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA –  Circa 500 firme a sostegno della diffida ai danni della sindaca di Roma, Virginia Raggi, al fine di applicare il regolamento di Polizia urbana del Comune che prevede l’adozione di tutte le misure per evitare il bivacco, nel caso specifico, sotto i portici di piazza Vittorio. Questo l’obiettivo principale che si è posto un gruppo di residenti dell’Esquilino, esasperati da una situazione che definiscono “ingestibile” per la presenza di diversi gruppi di senzatetto sotto i portici. Il clima si fa sempre più esplosivo. Dopo diversi sgomberi effettuati nei mesi scorsi nella zona della stazione Termini, infatti, decine di senzatetto hanno deciso di “trasferirsi” letteralmente sotto i portici della storica piazza dell’Esquilino. In questi mesi sono stati diversi gli episodi che hanno destato la preoccupazione dei cittadini: risse, litigi, presenza di persone ubriache e moleste. Senza dimenticare la questione del decoro, con i portici invasi da cartoni, materassi e deiezioni umane, e del possibile traffico di droga tra alcuni dei presenti. E poi esiste il tema sociale: ai residenti, che lo hanno messo nero su bianco nella diffida, non sfugge il problema delle fragilità dei senza fissa dimora: si tratta di persone costrette a vivere all’aperto durante l’inverno e in piena pandemia da Covid, con tutti i rischi igienici e sanitari derivanti da questa situazione incontrollata. Così i cittadini sono arrivati ad una petizione e a una diffida. Quest’ultima è stata indirizzata, oltre che alla sindaca Virginia Raggi, anche al corpo di Polizia locale di Roma Capitale, al Prefetto di Roma, alla Questura, al I Municipio, all’Ama.

I cittadini, nello specifico, e considerando che i portici sono proprietà privata ma aperti al pubblico, chiedono l’applicazione dell’articolo 4 del Regolamento di Polizia Urbana. Questo in particolare vieta il bivacco oltre che l’abbandono di rifiuti e l’espletazione di bisogni fisiologici, pena l’applicazione di sanzioni, l’allontanamento e il divieto di accesso all’area. Per raggiungere questi scopi, i residenti diffidano, quindi, la sindaca, il I Municipio e la Polizia Locale “alla piena applicazione del Regolamento e il Testo unico degli enti locali”, “all’adozione di ogni provvedimento opportuno alla salvaguardia dei diritti primari dei senzatetto che pero’ non possono confliggere con quelli dei cittadini a vivere in un rione sicuro, pulito e decoroso”. Diffidano inoltre il Prefetto ad “applicare il Patto per la sicurezza urbana” e Ama, insieme a Comune e I Municipio, “ad agire sinergicamente per ripristinare il decoro e la pulizia dei portici”. Chiedono infine alla Questura di “ripristinare con la massima urgenza i presidi fissi h24 in piazza“. Il I Municipio, cui l’agenzia Dire ha chiesto chiarimenti, pur essendo oggetto della diffida ha espresso vicinanza e solidarietà ai cittadini, ricordando, con tanto di lettere protocollate, che fin da agosto aveva chiesto al Comune di Roma di intervenire.

“Sotto i portici ci sono problemi seri, evidenziati da una diffida dei cittadini- ha spiegato il presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, raggiunta dalla Dire- I residenti del rione stanno giustamente aderendo a questa diffida che risponde giustamente alla situazione in essere. C’è, prima di tutto, un problema di accoglienza: ci sono tante persone che dormono lì, a fronte del mancato funzionamento del Piano freddo del Comune di Roma, anche rispetto ai meccanismi del Covid. Abbiamo verificato che ci sono posti vuoti nei centri di accoglienza (ad esempio quelli della Caritas, ndr) eppure le persone sono in strada e la Sala operativa centrale dice che è tutto pieno. E poi c’è un problema di sicurezza, con persone che consumano alcol e danno fastidio ai passanti, ai residenti e ad altri senza fissa dimora. Servono due interventi: uno con le forze di Polizia, anche rispetto a chi vende alcol, e poi bisogna rimettere mano all’accoglienza”.


“Eravamo già a conoscenza della diffida- ha spiegato l’assessore municipale alle Politiche sociali, Emiliano Monteverde- è necessario un intervento immediato e coordinato che riguardi sia il tema della sicurezza, a difesa dei cittadini e dei commercianti, che dell’accoglienza: vorrei dire che è necessario l’avvio reale del piano freddo del Comune e vorrei ricordare al Campidoglio che non si tratta di emergenza freddo, ma del solito rigido inverno che arriva puntuale ogni anno. Il Municipio si è speso inserendo a proprie spese, insieme alle associazioni di volontariato, persone in alberghi e b&b”. Il I Municipio spiega di essersi speso ad ogni livello, anche con il Consiglio municipale, per fronteggiare la situazione. E lo dimostrano anche 4 lettere datate 11 agosto, 10 novembre, 4 gennaio e 7 gennaio con cui il Municipio ha segnalato i problemi che sarebbero arrivati tra Covid, freddo e operazioni su Termini. “Noi- ha concluso Alfonsi- abbiamo scritto al Comune già ad agosto per chiedere a tutte le Istituzioni di intervenire. Nessuno può risolvere il problema da solo. Noi la nostra parte l’abbiamo fatta in questi mesi, pur non essendo di competenza”, trovando alloggio a 8 tra i senza fissa dimora dei portici.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it