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Tra Conte e Renzi è stallo, il premier lo chiamerà al Governo?

L'editoriale di Nico Perrone per DireOggi

Pubblicato:11-01-2021 16:45
Ultimo aggiornamento:11-01-2021 16:45

renzi conte
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ROMA – “Renzi è caduto nella buca che lui stesso ha scavato… ora il Pd gli ha lanciato una corda per venirne fuori, sta a lui afferrarla altrimenti rischia di rimanere sepolto”, spiega una fonte Dem che sta seguendo da vicino la partita tra il premier, Giuseppe Conte, e Matteo Renzi, leader di Italia Viva. E comunque, a quanto si è appreso, la partita politica che porterà, se tutto va bene, alla nascita del Conte 3, sarà affrontata tra 10-14 giorni. L’urgenza è quella di arrivare già domani sera, quando si riunirà il Consiglio dei ministri, all’approvazione del Recovery plan. Il Quirinale ha già fatto sapere a tutti i protagonisti che non ci possiamo permettere non solo una figuraccia con l’Unione europea ma pure di mettere a rischio i fondi per far ripartire e salvare il nostro Paese. Il messaggio è stato recepito e, stando a quanto circola nei palazzi della politica, domani anche Renzi darà il via libera. Ci sono da votare anche lo scostamento di bilancio per il nuovo decreto Ristori, con i nuovi fondi per assistere le categorie colpite. Passeranno tra i 10 e i 14 giorni tra dibattito parlamentare e votazione delle risoluzioni. Solo dopo si riprenderà la partita politica che dovrà portare al Conte 3 con la nascita di un Governo profondamente rinnovato. Tra le voci che si rincorrono quelle più autorevoli danno in entrata big Dem come Andrea Orlando, Goffredo Bettini e uno dei due capigruppo (Delrio o Marcucci). Per quanto riguarda Italia Viva, alcune voci danno in corsa proprio Matteo Renzi, che non potendo puntare agli Esteri potrebbe ripiegare sull’Interno (con il viceministro Dem, Matteo Mauri, a controllarlo da vicino).
“Il problema è che dovrebbe essere Conte, che non lo vuole, a sbloccarsi, a capire che solo puntando a rafforzare politicamente il Governo questo arriverà a fine legislatura”, continua la fonte Dem. Se Renzi non ce la farà a quel punto entrerebbe in campo Ettore Rosato, ora vicepresidente della Camera dei Deputati. Altri cambi dovrebbero riguardare il ministero delle Infrastrutture e trasporti che verrebbe sdoppiato e in quel caso entrerebbe Raffaella Paita per Italia Viva mentre Teresa Bellanova tornerebbe in Parlamento. Sul fronte M5S si registra il ricompattamento tra le diverse anime, ora unite nella difesa dei propri ministri: “Siamo abbastanza tranquilli- dice una fonte dei ‘grillini’- gli unici che si agitano sono due o tre sottosegretari che vogliono essere promossi viceministri”. Vero che alla fine in molti saranno e resteranno arrabbiati. Ma come diceva il nostro amico Stanislaw Jerzy Lec: “La rabbia impotente fa miracoli”.

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