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Verso la Luna e oltre, il 2021 dello Spazio

In primo piano c'è il futuro dell'esplorazione spaziale con il primo viaggio del programma Artemis, ma ci sono novità anche per la Stazione spaziale

Pubblicato:11-01-2021 12:13
Ultimo aggiornamento:11-01-2021 12:21

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ROMA – La Luna è la protagonista dell’anno appena iniziato. Il programma Artemis della Nasa, cui partecipano le agenzie spaziali di tutto il mondo, scalda i motori e si prepara alla prima, attesissima tappa dedicata al ritorno sul nostro satellite. La sonda Orion nel 2021, probabilmente in autunno o in inverno, partirà dal Kennedy Space Center, in Florida, per dedicarsi a un fly-by, cioè un incontro ravvicinato, in cui si spingerà anche oltre la Luna. In pratica, dopo la partenza a bordo del super lanciatore Space Launch System, entrerà nell’orbita bassa della Terra prima che lo stadio superiore del razzo si distacchi per guadagnare l’orbita cislunare. A quel punto sarà il momento dell’incontro ravvicinato, poi Orion userà la gravità lunare per guadagnare velocità e spingersi 70mila chilometri oltre il nostro satellite. La distanza dalla Terra sarà di circa mezzo milione di chilometri. Sulla via del ritorno, Orion farà un altro fly-by e poi farà rotta verso il nostro pianeta, per tuffarsi nel Pacifico. L’intero viaggio spaziale durerà una ventina di giorni. Dopo questa prima avventura, sarà la volta della partenza del primo equipaggio di astronauti della missione Artemis. Il ritorno dell’uomo e l’arrivo della prima donna sulla Luna è previsto per il 2024 . La Nasa ha già annunciato la rosa da cui formare la squadra, mentre fanno sapere dall’Agenzia spaziale europea (Esa) che nel 2021 partirà la campagna di reclutamento per gli astronauti del Vecchio Continente. Gli astronauti italiani attualmente in attività sono quattro: Samantha Cristoforetti, Paolo Nespoli, Luca Parmitano e Roberto Vittori.

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LA STAZIONE SPAZIALE

Non solo nuove missioni. Resta in attività la Stazione spaziale internazionale, la cui vita operativa dovrebbe arrivare fino al 2024. Nel corso di quest’anno toccherà al primo astronauta europeo raggiungerla a bordo della navetta spaziale Dragon, messa a punto dalla compagnia privata SpaceX di Elon Musk e finora riservata ad astronauti statunitensi. Il primo europeo a bordo sarà Thomas Pesquet. “Sono eccitato all’idea di essere il primo europeo a volare sulla navetta Usa di nuova generazione- ha dichiarato l’astronauta francese -. Per me sarà interessantissimo fare un paragone tra la mia prima esperienza e quella da pilota Soyuz e portare l’esperienza maturata al mio team. La capsula Dragon – continua Pesquet – è una macchina nuova con capacità incredibili. D’altro canto, la Soyuz ha una storia incredibile, ci ha permesso di raggiungere la Stazione per tantissimi anni. Per me è un privilegio volare su entrambe”.


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Nella primavera del 2021 la Stazione spaziale sarà arricchita anche dalla tecnologia del braccio robotico europeo: una struttura in grado di facilitare gli astronauti al momento delle cosiddette passeggiate spaziali, cioè le attività extra-veicolari.

IL LANCIATORE VEGA-C

Sempre per la primavera è atteso il primo volo del lanciatore Vega-C, in grado di raggiungere orbite diverse per lanci multipli con costi simili all’attuale vettore Vega. Vega-C è un razzo alto più di un palazzo di dieci piani, costruito alle porte di Roma, nella sede di Colleferro dell’industria Avio.

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I SATELLITI

Non c’è ancora la data, ma nel 2021 volerà in orbita anche il satellite Eutelsat Quantum, nuova frontiera per le telecomunicazioni.

Durante l’estate, dovrebbe volare in orbita il primo satellite della nuova generazione di Galileo, il sistema globale di navigazione satellitare (GNSS) dell’Unione europea cui ha contribuito in maniera importante anche l’Agenzia spaziale italiana (Asi).

L’OSSERVAZIONE E L’ESPLORAZIONE

Per gli appassionati di osservazione del Sistema Solare, segnaliamo che nell’agosto 2021 sia la missione Solar Orbiter che quella Bepi Colombo effettueranno sorvoli ravvicinati simultanei di Venere.

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L’anno europeo dello Spazio si chiuderà con il lancio del James Webb Telescope, l’erede di Hubble. La gestazione del potentissimo telescopio spaziale è durata un quarto di secolo: i lavori sono iniziati nel 1996, grazie al lavoro, fianco a fianco, di Nasa, Esa e agenzia spaziale canadese.

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